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Decreto Cura Italia, abilitazione commercialisti richieste indennità lavoratori

“Chiediamo con urgenza che ai commercialisti sia riconosciuto il medesimo ruolo che il DL 18/20 assegna ai patronati”

“Ill.mo Sig. Ministro, le disposizioni operative per l’erogazione dell’indennità in favore dei lavoratori autonomi, di cui agli articoli 27 e 28 del DL 18/20, prevedono un iter burocratico che determina molteplici difficoltà. Purtroppo quanto sostenuto dal Presidente dell’Inps circa l’adeguatezza del sistema e la sua capacità di reggere è smentito inequivocabilmente dai fatti.

Nel primo giorno di avvio della procedura telematica per la presentazione delle domande, il sito dell’Inps è bloccato, gli utenti sono costretti a tentare più volte l’accesso e quando questo fortunatamente riesce, il sistema va in errore e costringe così a ripetere la procedura, con la speranza di avere una sorte migliore. I numeri di assistenza messi a disposizione non sono di aiuto in quanto di fatto non funzionano, e tutti i disservizi che le scriventi Associazioni hanno denunciato ieri non solo persistono ma si aggravano ulteriormente.

Che il sito dell’Inps sia praticamente in tilt è provato anche da un problema riscontrato in queste ore la cui gravità è estrema se pensiamo alle conseguenze sul fronte privacy. Praticamente può accadere, e abbiamo prova che ciò si sta verificando, che entrando nella posizione di un soggetto sia possibile visualizzare le posizioni di altri utenti.

In questa fase così difficile, riteniamo indispensabile permettere ai commercialisti di mettere a disposizione le loro competenze professionali nella gestione operativa delle richieste. E’ opportuno che i soggetti beneficiari delle misure possano presentare all’Inps la domanda di assegnazione delle indennità attraverso i professionisti intermediari già titolari di delega, i quali possono avere quindi accesso al cassetto previdenziale dei loro assistiti.

Chiediamo con urgenza che ai commercialisti sia riconosciuto il medesimo ruolo che il DL 18/20 assegna ai patronati e che, conseguentemente, sia consentito loro di supportare i clienti nella presentazione delle richieste per accedere alle diverse misure di sostegno al reddito che sono state previste.

I disagi che si stanno affrontando sono innumerevoli e il contributo dei commercialisti sarà sicuramente in grado di agevolare un sistema che comunque necessita di interventi urgenti per assicurarne il corretto funzionamento”, così la lettera congiunta delle sigle sindacali rappresentanti i dottori commercialisti al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. 

(ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO)

Gestione richieste indennità, grave l’inadeguatezza dell’Inps

“Alle 10 di mercoledì mattina il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico sosteneva in modo ottimistico che il sistema era in grado di reggere nonostante gli inevitabili intasamenti dovuti alla mole di accessi e che le domande presentate erano già 300 mila. L’affermazione dell’INPS ci è apparsa subito, come immaginiamo anche a tutti gli altri operatori del settore, del tutto estranea rispetto alla realtà dei fatti.

Non a caso, solo poche ore dopo, alle 13 per la precisione, abbiamo appreso dai media che il sito dell’Istituto era stato messo offline a seguito di attacchi da parte di haker, attacchi che, come affermato dallo stesso Presidente Tridico, si verificavano da alcuni giorni. Il sito, come è stato riferito, tornerà online domani e la sua operatività sarà differenziata secondo la tipologia di utenti sulla base di fasce orarie.

E’ del tutto evidente che le affermazioni del Presidente Tridico si contraddicono ed è intollerabile che in una situazione di così estrema difficoltà per tutti, i cittadini e i professionisti si sentano presi in giro. Abbiamo denunciato come il sistema già da diversi giorni, quindi ben prima dell’avvio della presentazione delle domande, desse segnali preoccupanti di malfunzionamento caratterizzato da blocchi continui, eppure, nonostante le criticità fossero sotto gli occhi di tutti, l’INPS si è limitato a confermare una sostanziale adeguatezza del sistema.

Non è possibile, altresì, ignorare la gravità della falla che il sistema ha presentato sotto il profilo della riservatezza dei dati, dando dimostrazione di una vulnerabilità che evidentemente è fonte di preoccupazione per tutti. Oggi è andata in scena l’incompetenza, ciò che è accaduto è gravissimo e getta nello sconforto non solo i cittadini che contano di poter chiedere e ricevere il sostegno a cui hanno diritto, ma anche i professionisti che continuano a lavorare in condizioni di indicibile difficoltà.

Abbiamo chiesto all’INPS di riconoscere ai commercialisti lo stesso ruolo che il DL 18/2020 assegna ai patronati, consentendogli di presentare per conto dei clienti, di cui hanno già delega, la domanda per le indennità mediante l’accesso al loro cassetto previdenziale. Una richiesta formulata anche al Governo e portata all’attenzione di molti parlamentari che, a dispetto della resistenza dimostrata dall’INPS, hanno ritenuto ragionevole e fondata la nostra richiesta e hanno deciso di presentare sull’argomento specifici emendamenti in sede di conversione del Decreto Cura Italia.

Nell’interesse della credibilità delle Istituzioni a cui i cittadini devono poter guardare con fiducia, ci aspettiamo che dopo questa prova esemplare di inadeguatezza, ci sia l’immediata risoluzione, come preannunciato, dei problemi evidenziati nonché una doverosa e piena assunzione di responsabilità da parte dei vertici dell’INPS”.

(Comunicazione ADC-AIDC-ANC- ANDOC-FIDDOC-SIC-UNAGRACO-UNGDCEC-UNICO)

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