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Dal cristianesimo al Covid: i nuovi dogmi, altro che scienza

Le nuove dispute si svolgono sui social e non più nelle aule universitarie ma poco sembra essere cambiato quando si affrontano argomenti intoccabili

Verità e dogmi. Dal cristianesimo al Covid.

Quando parliamo di dogma intendiamo quelle convinzioni oquei principii che si accettano per veri senza necessità di disporre di prove.

Il dogma nelle religioni rivelate

Nelle religioni monoteiste per dogma si intende una verità rivelata da Dio, ma mentre nell’Islam il dogma è considerato indiscutibile ed imperituro, nel cristianesimo è spesso il prodotto di discussioni e decisioni , in seno a concili, ed è sancito dal pronunciamento di un Pontefice . Nell’ebraismo invece il dogma non esiste ed il fedele segue un insieme di regole e di leggi.

Ci sono persone che concepiscono solo il concetto di dogma ed altre che ricercano esclusivamente la verità. Altri accettano la coesistenza dell’uno e dell’altra.

La scienza non ammette dogmi

La scienza non concepisce il concetto di dogma perché prevede sempre un esame critico ed una discussione.

Basti penare alle divergenze in materia di meccanica quantistica tra Bohr, sostenitore del principio di indeterminazione e Einstein che ne confutava la validità. Bohr ebbe ragione su Einstein ed oggi si lavora alla realizzazione di computer quantistici.

È più facile credere ad un dogma o ad una verità? La logica ci porterebbe a rispondere scegliendo la seconda opzione. Ma la vita delle persone non si basa esclusivamente sulla logica. L’amore è spesso un sentimento illogico tuttavia ci abbandoniamo ad esso accettandone irrazionalmente anche le conseguenze meno piacevoli.

Sono cresciuto nella tradizione della chiesa cattolica romana, allevato da una nonna cristiano-maronita libanese. Sono stato battezzato, comunicato e cresimato.

Ho scoperto solo da adulto, per amore della conoscenza, che molte delle verità che ritenevo tali nella mia religione di origine erano in realtà dei dogmi e ricercando la veridicità di quei dogmi ho scoperto che molti non corrispondevano a verità. Da anni ho un atteggiamento agnostico nei confronti della vita e della religione e non ho abbandonato il cristianesimo per mancanza di fede ma perché ho ritenuto che per condurre una vita fondata sul bene ed il rispetto nei confronti di me stesso, degli altri e del mondo che mi circonda, non avessi bisogno di seguire i dettami di una religione in particolare.

Pro-vax e no-vax considerati come credenti vs atei

Quando qualcuno mi chiede quale fede io professi, ed io rispondo di non professarne alcuna ma di essere agnostico, mi si domanda di spiegarne meglio il concetto. Mi limito a dire che, come il credente non può dimostrare l’esistenza di Dio, così l’ateo non può provare che Dio non esista, ed io mi pongo in un punto equidistante tra i due dichiarando di non avere sufficienti informazioni e dati per sposare l’una o l’altra posizione.

In materia di Covid e vaccini si parla troppo spesso di pro-vax e no-vax, un po’ come se la scienza fosse una fede e se si parlasse di atei e di credenti. E’ certamente vero che tra i favorevoli alla vaccinazione ci siano persone che credono a ciò che viene loro detto dal mondo della politica e da una parte del mondo scientifico, quasi come si trattasse di dogma religioso, senza porsi troppi se e troppi ma. Così com’è anche vero che c’è una parte dei contrari al vaccino che si arroccano sulle proprie posizioni adducendo spesso motivazioni quantomeno traballanti ed incerte tanto quanto lo sono state, negli ultimi due anni, molte delle informazioni ufficiali in merito a i vaccini ed ai dati e numeri della pandemia.

Sarebbe forse giusto considerare un’enorme fetta di popolazione che non fa parte dei no-vax ma che farebbe anche magari volentieri parte dei pro-vax. Che semplicemente si pone delle domande alle quali le fonti ufficiali hanno dato spesso risposte approssimative, affrettate, dubbie.

La complessità umana vince sullo stereotipo

Non sarebbe giusto delineare l’identikit dei no-vax, come spesso si legge e si sente dire in televisione, descrivendoli come ignoranti, di destra, violenti. Sarebbe un po’ come dire che tutti gli italiani sono spaghetti, pizza e mandolino o che tutti i cinesi mangiano solo riso. Sarà vero in una piccola percentuale, così come esistono i terrapiattisti e coloro i quali credono che non siamo mai stati sulla Luna. Ma tra gli oppositori ai vaccini e i crociati dell’inoculazione ci sono moltissime persone che vorrebbero soltanto che le cose venissero loro spiegate in maniera più chiara, più coerente, in modo non aggressivo e che non vorrebbero essere decritti come “sorci”, untori meritevoli di essere presi a calci o eliminati a colpi di lanciafiamme.

La maggior parte di queste persone non credono che la terra sia piatta o che nei vaccini ci siano dei microchip. Sono persone che non si sono opposte in vita loro ad alcun tipo di altra vaccinazione né per se stessi né per i propri figli, che magari fanno con cadenza decennale il richiamo antitetanico o che si vaccinano contro la febbre gialla per andare in Senegal. Semplicemente si pongono delle domande in merito a questi nuovi vaccini contro il Covid.

Avere dubbi nei vaccini non significa essere “contro la scienza”

Avere dei dubbi e non volersi vaccinare con questi sieri non significa essere necessariamente contro la scienza o contro i vaccini. Forse , con più tatto e meno violenza mediatica, si sarebbe riusciti ad aprire un dialogo costruttivo.

Oggi un cristiano non abbandona la propria fede semplicemente perché sa, grazie alle ricerche degli storici, che Gesù era un ebreo al 100%, che non ha mai parlato di voler fondare una nuova religione (cosa che gli avrebbe immediatamente causato la morte per lapidazione da parte dei sadducei con l’accusa di blasfemia senza dover questi ricorrere al sotterfugio della lesa maestà punibile con la morte solo dai Romani) ma piuttosto riportare l’ebraismo alle proprie origini , liberandolo dagli interessi di casta e potere del Sinedrio.

O che molti dei dogmi del Cristianesimo sono stati enunciati secoli dopo la morte di Gesù attraverso concili ed imposti come verità da Papi ,dal concetto della Trinità alla verginità di Maria. E poco importa che Gesù sia nato probabilmente intorno all’anno 4 avanti “ se steso “ e che la data del suo compleanno sia stato un compromesso politico nato dall’ingegno dell’imperatore Costantino per accontentare vecchi pagani, che già festeggiavano il Dies Natalis Solis Invicti il 25 dicembre, e i nuovi cristiani inventando il Natale di Cristo. Il Credente non ha bisogno che queste cose siano vere o false per consolidare la propria fede o per perderla. Ma chi crede nella scienza ha bisogno di certezze. O quantomeno di informazioni e dati imparziali.

Pandemia tra entusiasmi e smentite

Dall’Inizio pandemia è stato un susseguirsi di eclatanti dichiarazioni successivamente smentite. Un’altalena di entusiastiche grida al miracolo vaccinale immediatamente dopo ridimensionate. Di conte di morti e numeri spaventosi spesso inesatti o tendenti esclusivamente ad amplificare il sentimento di terrore che soffoca i cittadini. Questo non ha fatto altro che alimentare dubbi ed incertezze e forse, una comunicazione più prudente, meno presuntuosa e più garbata, evitando programmi tv che somigliano più a combattimenti tra galli o a giochi gladiatori, spesso neppure professionisti, avrebbe reso l’atmosfera, già deprimente e cupa della pandemia, un po’ meno torbida e carica di astio e diffidenza.

Quando questa terribile storia del Covid cesserà, speriamo di aver imparato qualcosa in più sull’informazione, l’onestà, la scienza e la politica. Anche se temo ce ne dimenticheremo presto…

Sur sangue ce buttorno un po’ de rena, e poi vennero fora li pajacci. “ Giacomo Pascarella

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