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Contagi Sardegna, Zedda: forse qualcuno in malafede contro la nostra regione

Contagi Covid-19: l’intervista alla vicepresidente Zedda sul sospetto che vi sia interesse e malafede nello screditare la regione Sardegna

ricoveri spallanzani

Tampone Covid-19

Contagi Covid-19 in Sardegna, c’è malafede nell’esasperare la questione? Forse qualcuno nasconde un interesse nello screditare questa terra? Abbiamo raccolto le parole di Alessandra Zedda vicepresidente giunta regionale Sardegna, ancora sulle polemiche dei romani contagiati nelle discoteche sarde.

“La cosa che ci amareggia ma ci fa anche molto arrabbiare, è che la Sardegna possa essere definita ‘maledizione’. Questa non è una definizione che la nostra terra merita, qui la situazione è assolutamente sotto controllo e anche ieri, 23 agosto, ci sono stati positivi ma in misura nettamente inferiore alle altre regioni d’Italia. Dunque non vedo perché si debba creare allarmismo nei confronti di una regione che sta dimostrando di essere all’altezza della situazione. Basti pensare al caso de La Maddalena dove abbiamo eseguito 475 tamponi in appena sette ore. I 26 esiti positivi sono già posti in sicurezza.

Contagi Sardegna, qualcuno in malafede?

A questo punto cominciamo a pensare che ci sia un disegno dietro, delle cattive intenzioni. I dati sono riportati correttamente e problemi non ce ne sono.

Per quanto riguarda il rapporto con il Lazio: credo che i presidenti di Lazio e Sardegna abbiano ormai chiarito le loro posizioni e ci si sta attrezzando per svolgere i test all’arrivo e alla partenza dalle due regioni. Devo dire però a mio avviso non ha senso. Dobbiamo continuare sulla strada della prevenzione con le mascherine, il distanziamento fisico, l’igienizzazione. Vorrei che venisse immediatamente cambiata rotta sul modo di vedere e percepire la nostra regione. Basta guerre alla Sardegna sopratutto perché screditano e rovinano la nostra economia. I rapporti fra le regioni devono essere di leale collaborazione e sostegno e nessuno deve attaccare la Sardegna e trattarla da terra appestata”.

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