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Come sta Papa Francesco, Prof. Turchetti: “Bergoglio? E’ preoccupante, vi spiego perché”

L’analisi del Prof. Gianfranco Turchetti sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli

Papa Francesco

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Una notte passata in maniera tranquilla, un tweet commosso “per i tanti messaggi ricevuti in queste ore”. Papa Francesco è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Bergoglio è all’interno della struttura dalla giornata di ieri per difficoltà respiratorie.

La situazione

Intanto la Tac effettuata ha confermato un’infezione polmonare, sebbene si possano escludere complicazioni legate al Covid. Gli aggiornamenti parlano di una prima giornata trascorsa in maniera tranquilla nonostante le linee di febbre e le condizioni ancora in fase di valutazione.

Tra i tanti messaggi ricevuti dal Santo Padre quello del presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Desidero rivolgere al Santo Padre i miei più sentiti auguri di pronta guarigione”.

Gli auguri più affettuosi di prontissima guarigione a Papa Francesco”, ha detto invece il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il cardinale Angelo Becciu invece, esprime così la propria vicinanza: “Mi unisco ai fedeli di tutto il mondo e prego anch’io perché Papa Francesco si riprenda rapidamente e continui il suo ministero apostolico”.

Il parere del Prof. Gianfranco Turchetti

I medici parlano di una situazione clinica in progressivo miglioramento, mentre proseguono le cure programmate.

Ma le condizioni del Pontefice devono preoccupare? Se sì, quanto? Lo abbiamo chiesto al Prof. Gianfranco Turchetti, direttore sanitario del Poliambulatorio Semeiologico Romano.

“Francesco è stato al Gemelli per un problema respiratorio succedaneo a una fibrillazione atriale” – ha detto il Prof. Turchetti – “La gravità è intanto motivata dall’età veneranda di Bergoglio. La seconda è che c’è una infezione respiratoria, non riconducibile al Covid, tuttavia presente. Non so dire se di natura virale o batterica. Probabilmente è una polmonite. Non ho la certezza, perché le notizie sono filtrate e andrebbero sempre prese con beneficio di inventario. Non parlano molto apertamente. Non è stato d’altronde un papa che si è concesso alla medicina, è sempre stato molto restio e molto riservato sul suo stato di salute. Dopo di che c’è stata questa aritmia cardiaca. Bisognerebbe capire se è stato un fenomeno temporaneo o meno. Questa difficoltà respiratoria va compresa, poi trattata e risolta”.

E’ secondo lei motivo di forte preoccupazione da parte di fedeli e non solo?

“Una preoccupazione sicuramente c’è, dettata dall’età avanzata, di una persona spesso in viaggio o soggetto a spostamenti. E’ ricoverato in uno tra i migliori ospedali immaginabili, con strutture per assisterlo al massimo livello. Da quello che sembra però quest’infezione polmonare ha una sua importanza. Sono patologie che non vanno sottovalutate in questi casi. C’è poi l’aritmia che necessita ulteriori approfondimenti. Per comprendere se si tratti di un fenomeno rientrato o meno. L’emergenza però penso possa essere affrontata con un cauto ottimismo”.