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Civitavecchia, maxi sequestro di cocaina al porto: 138 chili nascosti su un tir arrivato da Barcellona

Nuovo sequestro di droga al porto di Civitavecchia: Polizia, Guardia di Finanza e Dogane intercettano 138 chili di cocaina purissima

Polizia volante

Volante della Polizia

Un altro colpo deciso al traffico di stupefacenti passa dal porto di Civitavecchia, dove nelle scorse settimane è stato intercettato un carico di cocaina pura dal peso impressionante. Centotrentotto chilogrammi nascosti su un autoarticolato appena sbarcato da una motonave proveniente da Barcellona sono stati sequestrati grazie a un’operazione congiunta della Polizia di Frontiera Marittima, della Guardia di Finanza di Roma – Gruppo Civitavecchia e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un intervento che riporta lo scalo laziale al centro dell’attenzione per il contrasto ai traffici illegali che attraversano il Tirreno e che interessano direttamente anche il territorio romano.

Civitavecchia, controlli mirati nello scalo portuale

L’operazione è maturata nell’ambito dei servizi di sicurezza doganale e antidroga intensificati nel mese di novembre. Le attività interforze si sono basate su una scrupolosa analisi del rischio, strumento sempre più determinante per selezionare i mezzi e i carichi da sottoporre a verifiche approfondite. In questo contesto è stato individuato un autoarticolato intestato a una società con sede in Slovenia, appena sceso da una nave proveniente dalla Spagna, ritenuto meritevole di controlli più stringenti rispetto alla normale prassi.

Civitavecchia, il comportamento del conducente e i primi sospetti

Durante le verifiche documentali, l’atteggiamento del conducente non è passato inosservato agli operatori. L’uomo, apparso visibilmente nervoso e poco collaborativo, ha rafforzato i sospetti degli agenti, che hanno deciso di procedere senza esitazioni con accertamenti tecnici sul mezzo. Il camion è stato quindi sottoposto a un controllo radiogeno, capace di fornire una mappatura dettagliata del carico trasportato, facendo emergere alcune incongruenze rispetto a quanto dichiarato.

Civitavecchia, il fiuto del cane Jackpot smaschera il carico

A confermare i sospetti è stato l’intervento dell’unità cinofila antidroga della Guardia di Finanza di Civitavecchia. Il cane Jackpot ha segnalato la presenza di sostanza stupefacente all’interno di sei grandi sacchi industriali che, secondo i documenti, contenevano plastica riciclata. All’interno sono stati rinvenuti 120 panetti di cocaina accuratamente occultati. La sostanza, di elevata purezza, era pronta per essere smistata lungo i canali del traffico illegale una volta superati i controlli portuali.

Civitavecchia, un sequestro dal peso economico enorme

Secondo le stime degli investigatori, il carico sequestrato avrebbe potuto fruttare fino a 15 milioni di euro una volta tagliato e distribuito al dettaglio. Numeri che rendono evidente l’importanza dell’operazione non solo sotto il profilo giudiziario, ma anche per le ricadute concrete sul territorio. Impedire l’immissione di una simile quantità di droga significa ridurre in modo significativo l’offerta destinata alle piazze di spaccio, con effetti diretti anche su Roma e sulla sua area metropolitana.

Civitavecchia, arrestato il corriere

Il conducente del mezzo, un cittadino bosniaco di 42 anni residente in Slovenia, è stato arrestato in flagranza con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti aggravato dall’ingente quantitativo. Su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia, guidata dal Procuratore Capo Alberto Liguori, l’uomo è stato trasferito nel carcere locale. Le indagini proseguono per ricostruire l’intera catena logistica e individuare i destinatari finali del carico, nonché eventuali collegamenti con organizzazioni criminali strutturate.

Civitavecchia, il valore della cooperazione interforze

Il sequestro rappresenta un esempio concreto di collaborazione efficace fra Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un lavoro di squadra che consente di presidiare uno snodo strategico come il porto di Civitavecchia, da anni sotto osservazione per il rischio di utilizzo come porta d’ingresso per i traffici illeciti diretti verso il centro Italia. Un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini e per la tutela della legalità, che conferma come il coordinamento operativo resti l’arma più efficace contro il narcotraffico internazionale.