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Cimiteri di Roma, un altro spreco per la Capitale

La denuncia del presidente della Commissione per la Riforma e la Razionalizzazione della Spesa di Roma Capitale

I cimiteri di Roma, e in particolare quello del Verano che vanta la qualifica di ‘monumentale’, sono vittime di poca attenzione e scarsa cura. A denunciarlo il presidente della Commissione Speciale per la Riforma e la Razionalizzazione della Spesa, Daniele Frongia (M5S), che spiega: “Viali sporchi e pavimenti luridi sono il segno della mancata pulizia; macchie di muffa e muschio addobbano come festoni i muri e i marmi delle cappelle; fontanelle coperte da sporco e calcare, i bagni pubblici privi di carta igienica e la porta totalmente ricoperta di ruggine; e poi vetri rotti, ragnatele e la mancanza di illuminazione nelle cappelle. Vero che il Cimitero in inverno chiude alle ore 16, ma per chi si attarda l’unica luce a disposizione è quella fornita dai lumini dei defunti”.

Ma c’è dell’altro. “Discorso a parte poi i furti, tombe derubate dei suppellettili in bronzo, ferro e rame; lapidi derubate dei nomi e, vergognoso solo a pensarlo, tombe dei bambini derubate dei giocattoli”.

Tutto questo è stato evinto a seguito di un sopralluogo effettuato direttamente presso il cimitero monumentale del Verano.

Strano a dirsi, se si pensa che “dalle casse di Roma Capitale escono per il servizio della gestione cimiteriale ben 36 milioni di euro all’anno”. Ed è proprio a fronte di questo, che Frongia ha presentato un’interrogazione al sindaco e all’Assessore competente”, invitando poi “in Commissione i diretti interessati, ossia l’AMA (il gestore) e il Dipartimento Ambiente (il committente/controllore)”.

“Più grave dello spreco di risorse per un servizio non reso – incalza Frongia – risulta essere la mancanza di controllo da parte di chi ha affidato questo servizio… della serie: fa come te pare tanto chi lo sa? E infatti: chi lo sa? Lo sanno i parenti dei defunti e i defunti che, perenni e lasciati nel degrado, risiedono in viali dove si alternano i secchioni per la raccolta dei rifiuti alle “fontane monumentali” ricoperte di muffa e sporco”.

Dal testo dell’interrogazione, si apprende che “con deliberazione n. 42 del 22 febbraio 2005 il Consiglio Comunale ha approvato gli indirizzi programmatici per la definizione del Contratto di Servizio da stipulare con AMA S.p.A. per la gestione dei Servizi Funebri e Cimiteriali” e che “nel rispetto degli indirizzi formulati dall’organo consiliare, con deliberazione di Giunta Comunale n. 74 del 28 febbraio 2007 è stato approvato il Contratto di Servizio tra Comune di Roma e AMA S.p.A. per la gestione dei Servizi Funebri e Cimiteriali, valevole per gli anni 2006- 2011”.

Tuttavia, con “successive deliberazioni di Giunta Capitolina n. 254 del 22 maggio 2013 e n. 447 del 20 dicembre 2013, tale contratto veniva prorogato rispettivamente fino al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014, agli stessi patti e condizioni”. Inoltre, “l’art. 11 del Contratto di servizio demanda il Controllo sulla funzionalità del medesimo e sulla rispondenza dei risultati agli obiettivi negoziati ad apposita Commissione formata da un Presidente, designato di Comune accordo tra le parti e interno dell’Amministrazione, due rappresentanti del Dipartimento V e due rappresentanti di AMA SpA”.

“Ma può dare ai vivi quello che spetta loro chi non riesce a rispettare nemmeno la dignità dei propri morti?” – conclude il presidente della Commissione Daniele Frongia.

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