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Case occupate, Cassazione: “Il proprietario va sempre risarcito”

Non esiste un censimento di case occupate a Roma, ma sono stimate in circa 12 mila. 12 mila cittadini che hanno diritto a essere risarciti

Corte di Cassazione

Corte di Cassazione

Non esiste un censimento degli occupanti di case a Roma, ma sono stimati in circa 12 mila. Potenzialmente, quindi, 12 mila cittadini che hanno diritto a essere risarciti anche senza dover portare la prova del dolo. Ma andiamo per ordine.

La decisione arriva dai giudici della Cassazione che sono stati chiamati a valutare una decisione della corte d’appello Civile di Trieste. I giudici triestini, avevano negato il risarcimento alla società proprietaria di un immobile occupato.

Sentenza ribaltata in Cassazione che ha disposto un nuovo appello perchè venga calcolato e liquidato il risarcimento alla parte lesa. Una decisione che potrebbe tracciare un solco in materia di occupazioni, considerando che per i giudici i proprietari del bene occupato non avevano motivo di produrre prove che confermassero il danno subito.

Nessuna prova di disinteresse al bene

Alla base della cassazione, il principio su cui la sentenza si basa. Secondo la Corte d’appello di Trieste «il danno di occupazione illegittima è superato quando si accerti che il proprietario si è intenzionalmente disinteressato dell’immobile».

Insomma, se non c’era volontà di lucro sul bene allora non c’era possibilità di risarcimento. La sentenza emessa invece ribalta totalmente la questione aprendo nuovi scenari per i proprietari di abitazioni occupate. Con l’occupazione, il proprietario aveva perduto il diritto di godimento del bene. E dunque il danno deve essere risarcito.

Danno non provato, ecco come si risarcisce

Per la valutazione del risarcimento danni, se il danno non può essere “provato”, va comunque liquidato con una valutazione basata sul parametro dei canoni di locazione del mercato. Ora la palla passa nuovamente alla Corte d’appello di Trieste – in diversa composizione – per riesaminare la controversia alla luce dei principi enunciati dalla citata pronuncia. Ma non solo. Il nuovo giudice dovrà anche regolare le spese della controversia davanti alla Cassazione. Una sentenza che potrebbe costituire una svolta in materia di occupazioni abusive.