Caro gasolio, quest’anno a tavola il pesce è importato: la denuncia della Coldiretti
Patuanelli: “Le imprese non possono che chiedere un sostegno economico perché altrimenti non hanno liquidità per affrontare le attività”
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Secondo quanto riportato da SkyTg24, il caro gasolio sta rallentando, e in alcuni casi fermando, l’attività dei pescherecci in Italia. Come denunciato dalla Coldiretti, ad esempio, in Puglia, è aumentata la presenza di pesce d’importazione (la stima è di otto pesci su dieci).
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“È anche la mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello made in Italy“, rivela Saverio Muraglia, Presidente di Coldiretti Puglia.
Caro gasolio, si fermano i pescherecci
Nella stessa regione, inoltre, la flotta peschereccia ha perso più di un terzo delle imprese e 18mila posti di lavoro. E le importazioni sono aumentate dal 27% al 33%, come rivelato sempre dalla Coldiretti. In Italia, secondo Fedagripesca–Confocooperative, si è registrato un aumento delle importazioni di pesce anche del 30%.
Le parole del Ministro Patuanelli
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ospite di Radio Anch’io, ha spiegato: “La filiera della pesca si è dimostrata favorevolmente colpita dalla velocità con cui abbiamo erogato i 20 milioni del fondo filiere, dopo i 20 dell’anno scorso. Quindi già 40 milioni messi sul tavolo.
Le azioni sia in Europa che in Italia ci vengono riconosciute come le migliori possibili. Dal momento in cui il problema è rappresentato dal caro carburante, le imprese non possono che chiedere un sostegno economico perché altrimenti non hanno liquidità per affrontare le attività”.