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Carcere, Cesare Battisti aggredito a Parma: danneggiato il computer

Aggressione in carcere per Cesare Battisti, a raccontarlo l’ex terrorista stesso in un reclamo presentato al Tribunale dove racconta i fatti

Cesare Battisti scortato nel giorno dell'arresto

Cesare Battisti è stato aggredito dagli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Parma nel quale si trova dal 2019 dopo una latitanza di 37 anni.

L’ex terrorista rosso, condannato all’ergastolo per omicidio plurimo e per i reati di banda armata, rapina e detenzione di armi, ha presentato un reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia in cui lamenta “un’aggressione fisica e verbale“.

Ad assalire Battisti sarebbero stati di alcuni agenti della polizia penitenziaria accusati di “danneggiamento di oggetti personali, tra cui il computer”. Gli agenti avrebbero agito, sempre secondo la versione fornita da Battisti “nel disegno di un’accanita persecuzione” nei suoi confronti.

Carcere: la denuncia di Cesare Battisti

A dare la notizia l’agenzia AGI, venuta in possesso del documenti di 3 pagine redato dal detenuto e datato 7 marzo.

Nei documenti, l’ex militante dei Pac (Proletari armati comunisti) scrive che il 2 marzo “alle 8 del mattino un assistente capo in servizio con aria spavalda e fare minaccioso supportato da un nugolo di agenti dalle impressionanti prestanze fisiche faceva irruzione nella mia cella con la manifesta volontà di voler provocare reazioni inconsulte, aggredendo verbalmente e fisicamente il sottoscritto”.

In sostanza la polizia penitenziaria sarebbe stata colpevole di “un trattamento selvaggio” nel totale disprezzo della privacy “nemmeno quando vado in bagno”.

Battisti: “ho un trauma”

Battisti racconta che in tarda serata si è accorto che il suo pc aveva subito “gravi danni”. Questi danni gli avrebbero procurato un “trauma” per lui che considera il computer “strumento di lavoro come scrittore ed editor di Artisti dentro”.

Per lui, come per altri detenuti, la possibilità di utilizzare il computer risulta anche “l’unico mezzo per mantenere un equilibrio psichico in circostanze tanto avverse”.

La richiesta alla Sorveglianza è di accertare eventuali ipotesi di reato. Si rende necessario secondo Battisti intervenire “per un ritorno alla legalità, tesa a garantire i diritti inviolabili dell’uomo”. Vedremo se le indagini chiariranno i fatti e se verranno accertate le responsabilità.