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Capodanno 2024: il brindisi ha origini antiche, si dedicava il primo sorso agli dei

Champagne, spumante e prosecco per brindare a capodanno: vini apprezzati nel mondo, ognuno con proprie caratteristiche e metodi di produzione

Vino spumante versato in un calice


Il brindisi di fine anno è una tradizione radicata in molte culture del mondo, simbolo di celebrazione, speranza e rinnovamento. Le sue origini sono variegate e si intrecciano con la storia, la religione e le credenze popolari.

Origini storiche del brindisi

Il brindisi, in generale, ha origini antiche. Già nelle culture greca e romana, era usanza alzare le coppe e dedicare il primo sorso delle bevande agli dei. Questo gesto aveva lo scopo di propiziare gli dei per ottenere protezione e favori. Nel corso dei secoli, il brindisi ha assunto una connotazione più terrena e sociale, diventando un simbolo di ospitalità, amicizia e augurio reciproco.

Il brindisi di fine anno

Specificamente, il brindisi di fine anno è legato ai festeggiamenti che segnano il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Questo momento, a cavallo tra la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, è sempre stato carico di significati simbolici: rappresenta la fine di un periodo di tempo e l’inizio di un altro, un momento per riflettere sugli eventi passati e per porsi nuovi obiettivi e speranze per il futuro.

Perché si brinda con le bollicine

La scelta delle bollicine, in particolare champagne o spumante, ha radici sia culturali che sensoriali:

  1. Simbolismo: Le bollicine rappresentano la leggerezza, la festa e il lusso. Lo spumeggiare del vino nello spazio, con la sua vivacità, simboleggia l’esplosione di gioia e speranza che accompagna l’arrivo del nuovo anno.
  2. Storia: Lo champagne, in particolare, ha acquisito un’associazione con il lusso e le celebrazioni a partire dal XVII secolo in Francia. Re e nobili lo adottarono come bevanda di prestigio durante i loro banchetti e celebrazioni importanti. Questa tradizione si è diffusa e consolidata nel tempo.
  3. Esperienza sensoriale: Le bollicine stimolano il palato in modo unico, evocando una sensazione di festa e speciale. Il suono dello stappo che salta e il frizzante che sale nel bicchiere contribuiscono all’atmosfera di celebrazione.

Brindiamo a Champagne, Spumante e Prosecco

Champagne, spumante e prosecco sono tre tipi di vini frizzanti apprezzati in tutto il mondo, ognuno con le proprie caratteristiche distintive e metodi di produzione. Ecco le differenze principali tra questi tre vini:

Champagne

  1. Origine geografica: Lo Champagne è prodotto nella regione di Champagne, in Francia. La denominazione “Champagne” è protetta, e solo i vini prodotti in questa regione con specifiche tecniche possono essere legalmente chiamati Champagne.
  2. Metodo di produzione: Lo Champagne è prodotto secondo il metodo tradizionale, noto anche come “méthode champenoise”. Questo processo include una seconda fermentazione in bottiglia, che produce le bollicine caratteristiche.
  3. Uve: Le uve utilizzate sono principalmente Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier.
  4. Caratteristiche: Lo Champagne è noto per la sua acidità, complessità aromatica e finezza delle bollicine.

Spumante

  1. Terminologia: “Spumante” è un termine italiano che si riferisce a qualsiasi vino frizzante con un livello significativo di anidride carbonica. Può essere prodotto in diverse regioni d’Italia e con vari metodi.
  2. Metodi di produzione: Gli spumanti possono essere prodotti attraverso il metodo classico (simile alla méthode champenoise) o il metodo Charmat, in cui la seconda fermentazione avviene in grandi contenitori chiusi anziché in bottiglia.
  3. Varietà: Gli spumanti offrono una vasta gamma di stili, da dolce a secco (Brut), e possono essere realizzati con diverse varietà di uva.
  4. Esempi famosi: Alcuni dei più noti spumanti italiani includono l’Asti Spumante, realizzato principalmente con uva Moscato, e lo Franciacorta, che è prodotto con un metodo simile a quello dello Champagne.

Prosecco

  1. Origine geografica: Il Prosecco è prodotto principalmente nella regione del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Il nome è protetto, e solo i vini prodotti in queste aree possono essere chiamati Prosecco.
  2. Metodo di produzione: La maggior parte del Prosecco è prodotta utilizzando il metodo Charmat, che enfatizza la freschezza e il sapore del frutto.
  3. Uva: Il Prosecco è fatto principalmente con l’uva Glera, che conferisce al vino il suo caratteristico aroma fruttato e floreale.
  4. Caratteristiche: Il Prosecco è generalmente leggero, rinfrescante e meno costoso rispetto allo Champagne. È noto per i suoi aromi di frutta fresca e fiori, e spesso è meno alcolico di altri vini frizzanti.

RomaIT augura a tutti i lettori un buon 2024!

Lo spumante nella foto è Passerina Spumante Brut Orso Bianco – 2021