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Roma non è città per single: c’è chi condivide il letto per dimezzare l’affitto

La crisi economica ed energetica pone le persone di fronte al problema di come arrivare alla fine del mese, i single i più colpiti

Palazzo nel centro di Roma

La crisi economica ed energetica pone le persone di fronte al problema di come arrivare alla fine del mese. C’è chi è disposto a condividere platonicamente il proprio letto per dimezzare le spese d’affitto e poi tutta una serie di strattagemmi per resistere, resistere, resistere alle decisioni dell’esecutivo che aumentano i costi e non le entrate.

Ora e sempre Resistenza! Ma non siamo in guerra anche se poco ci manca. Bisogna resistere alle difficoltà economiche che si preannunciano di lunga durata. Non parliamo di comprare casa, un sogno al quale ormai molti Italiani, più meno giovani, stanno del tutto rinunciando ma di resistere e di sopravvivere.  Mentre attendono l’occasione per scappare oltre confine, non appena si dovesse presentare, devono fare fronte alle decisioni governative di strozzare i percettori di redditi bassi, in qualunque maniera. Prima regola: sopravvivere!

Annuncio in video: “Disposto a condividere il letto per dimezzare l’affitto”

La vita costa sempre più cara e i sostegni sono sempre minori, anche quelli che una volta arrivavano dai genitori o dai nonni. Anche loro costretti a fare fronte ai problemi dell’aumento dei prezzi e dei costi energetici e a salari e pensioni troppo bassi, i più bassi d’Europa. E di salario minimo a Palazzo Chigi non ne vogliono nemmeno parlare, per non dare ragione all’opposizione.

Comunque a situazioni estreme estremi rimedi. Vediamoli.

Un ragazzo di nome Ben Keenan, ha postato un video su TikTok in cui si dichiara disponibile a condividere il letto con qualcuno che possa contribuire a pagare l’affitto di casa. Non s’era mai sentito. Subaffittare una stanza o anche affittare il divano del salotto, questo era capitato ma il letto era riservato alle storie d’amore. Visto che l’amore senza soldi non si trova più, a parte nella letteratura dell’800, i letti restano vuoti, almeno da un lato. Così nasce l’idea di sfruttarli per ridurre le spese. Ben l’ha chiamata inflationship, ossia una congiunzione dei termini relationship (relazione) e inflation (inflazione).

Non m’interessa trovare l’amore ma ridurre le spese

A questo punto non mi interessa più trovare l’amore –esordisce il ragazzo, nel suo video-. Cerco semplicemente qualcuno da frequentare per poter dormire insieme platonicamente così da dividere le spese di casa”. Mi domando e se avesse trovato l’amore? Le avrebbe chiesto metà affitto? In quel caso l’avrebbe perso immediatamente credo: “Parliamoci chiaro, perché devo pagare 2000 euro per 500 metri quadrati e dormire solo, quando potrei pagarne 1000 e dormire accanto a qualcuno? Cioè, a questo punto ho davvero bisogno di essere innamorato di quella persona? Insomma, il tempo passa per tutti e non posso permettermi di essere schizzinoso nello scegliere con chi dormire o dividere le spese”.

Ben non specifica il genere dell’altro affittuario: uomo, donna o transgender? Non sembra preoccuparsene visto che esclude la relazione sessuale. Il problema però potrebbe sorgere se l’altra persona russa o se ha orari molto diversi dai propri. Se sta fuori fino a tardi e dorme a lungo la mattina, se ha problemi di minzione e si alza spesso la notte. Insomma condividere l’alcova è una cosa troppo legata alla propria intimità per rinunciarvi in questa maniera. Si rischia di risparmiare sull’affitto e di spendere di più di farmaci.  

Non è una società per single

Un dato è certo: la vita da single è in contrasto con i nostri tempi. Nel supermercato non si trovano facilmente porzioni da single. Allora meglio mettere insieme le proprie disgrazie e condividere le spese? Se non c’è l’amore di mezzo e i patti sono chiari, è solo un accordo per dividere le spese. Sulla carta pare buono ma è l’intimità a rimetterci e questo potrebbe essere un problema più grande della soluzione. La riflessione che viene da fare è che questa nostra società vuole che si costruiscano famiglie ma poi non fa niente per invogliare la gente a metterle su e a fare figli. I matrimoni durano sempre meno. Senza soldi l’armonia finisce subito.

Inutile dire che la proposta ha fatto discutere. Forse non siamo ancora pronti a rinunciare al nostro privato fino a questo punto. Condividere il letto, che pensiamo sia king size, significa condividere igiene, toilette, odori, umori e molto altro. A questo punto conviene tornare dai genitori. Per questo molti non se no sono mai andati.

Nella maggioranza dei casi si subaffitta una stanza non il proprio letto

Il modo più semplice per pagare meno per l’affitto è dividere i costi dell’appartamento con altri inquilini. Se al momento si paga 1200 € per un appartamento con due camere da letto, con un coinquilino puoi risparmiare 500 € al mese, che fanno 6.000 € l’anno. Se si possono affittare due camere da letto allora possiamo immaginare due affitti da 450 € al mese, ovvero 10.800 € all’anno! Riducendo l’affitto proprio a solo 300€ al mese.

Prima di iniziare la ricerca del nuovo inquilino, occorre avere il permesso del padrone di casa per subaffittare le stanze. I requisiti legali vigenti per il subaffitto possono essere diversi e alcuni proprietari vogliono che sul contratto ci sia la firma di tutti gli inquilini. Ovvio che deve trattarsi non di inquilini qualsiasi ma parenti o colleghi di università o di lavoro. In modo da poter garantire, e garantirsi, la solvibilità dei potenziali coinquilini, per evitare spiacevoli sorprese alla fine del mese. Se non fossero persone conosciute allora meglio chiedere una cauzione ai nuovi coinquilini. In questo modo, si potrà disporre di una copertura finanziaria in caso di danni all’appartamento o se qualcuno non paga la propria parte alla fine del mese.

Escogitare tutti gli stratagemmi per risparmiare, senza dover condividere il letto con un estraneo

Gli strattagemmi per risparmiare sono ormai una necessità. A parte rinunciare a tutte le spese superflue: viaggi, ristoranti, spettacoli, gite, capi di vestiario. Anche con le spese fisse c’è da stringere la cinghia. Il bagno nella vasca è da anni abolito in favore di docce rapide e possibilmente tiepide o fredde d’estate. Magari la testina della doccia vedete che sia libera da calcare e non provochi perdite. Per lavarsi i denti si apre e si chiude il rubinetto alla bisogna. In casa, di sera e di notte, le luci si accendono solo per estrema necessità e non si lasciano accese se nella stanza non c’è nessuno.

Le prese multiple si staccano e i led della tv e di altri elettrodomestici non vengono lasciati in stand by se non si usa il mezzo. Anche i led accesi consumano, poco ma consumano. Così come i caricatori del telefono lasciati nella presa. Consumano un ampere o qualcosa meno. Meglio staccare tutto per abbassare il costo in bolletta. Bisognerebbe essere certi che i nostri dispositivi elettrici siano efficienti. Una revisione vale la candela (letteralmente). Comunque il termostato è il primo ad essere abbassato. Basta vestirsi un po’ di più in casa e non girare nudi per le stanze come si fosse ai Caraibi.

Le lavatrici si possono fare a 30° invece che a 40°. Magari una in meno con più roba e quello che si può lavare a mano è tutto risparmio. Una volta si usava il sapone di Marsiglia invece dei vari detersivi ma bisogna spingere di gomito.

Risparmiare sulla spesa e sui consumi è la prima regola

La cucina dei crudi sarebbe la più salutare. Meno si cucina e meglio è, anche per la salute. Capisco che non se ne possa fare a meno ma si può ridurre. Per esempio i fritti, oltre che a fare male a fegato e alla circolazione sanguigna, sono costosi per la quantità di olio extravergine da usare. Qualcuno dirà ma allora usiamo l’olio di semi. A parte l’olio di girasole e di arachidi, gli altri sono tutti da bandire, ma a questo punto sarebbe meglio bandire proprio i fritti e usare olio extravergine buono solo per condire a crudo.  

La data di scadenza dei cibi è un consiglio non un obbligo. I cibi possono durare oltre la data di scadenza e in questo il vostro naso potrebbe guidarvi più degli occhi.

Carne solo pollo o maiale (costano meno) e neanche troppo spesso. Meglio le uova e qualche filetto di platessa o simili. Le proteine sono anche nella carne macinata, ma che almeno sia di buona qualità, per fare degli hamburger. Pane integrale, fa meno male. Grande pagnotta che dura di più e si può sempre tostare. Non nel tostapane, consuma troppo. Sulla padella appena spenta. Il calore si disperde lentamente e quello della stufa da cucina lo si può usare per più funzioni. La spesa deve essere oculata. Niente confezioni acchiappa citrulli.

Quelle per pigri, tipo insalate già tagliate e primi già pronti. Ti fanno pagare 4-5 volte il valore di quello che ti vendono. Poi un consiglio spassionato: comprare vegetali e frutta solo di stagione e di casa nostra. Niente frutti esotici o piatti preconfezionati. Niente gelati, sono solo zucchero e grassi idrogenati. Niente crema di finto cacao, stesso motivo. Niente dolci. O pochi al mese.

Facendo i salti mortali c’è chi riesce a spendere meno di 3 al giorno per mangiare

Su The Mirror è apparsa una intervista a Stancey Victoria, madre di due bambine che dichiara di spendere meno di 3 Euro al giorno per mantenere la famiglia. “Risparmiare sul cibo di Natale è abbastanza semplice se si conoscono i trucchi giusti. Le migliori offerte si trovano sempre negli scaffali più bassi dei supermercatiha spiegato la signora Stancey a The Mirror – Riesco a preparare i pasti per la mia famiglia a partire 2 euro a testa al giorno. Un pacchetto di carne macinata ridotta costa circa 2 euro, un sacchetto grande di patate del Jersey costa 90 centesimi, altre verdure ridotte come le carote possono costare 40 centesimi a sacchetto».

Bisogna andare al supermercato la sera, tra 19 e le 21, per approfittare dei prezzi più bassi. È importante guardare le offerte del supermercato per Capodanno e bisogna fare la scorta di cibo, come ad esempio anche la carne avanzata che sta per scadere e bisogna congelare tutto”.

Risparmiare sui trasporti è una delle necessità maggiori

In molti, inoltre, hanno cominciato a preferire l’uso della bicicletta o del monopattino per le brevi distanze, piuttosto che l’auto, risparmiando così sul consumo di benzina o gas. Ma c’è anche il sistema del car sharing. Condividere l’auto con altri che fanno lo stesso tragitto tutti i giorni. Anche questo è un po’ come condividere il letto, me ne rendo conto. L’auto è una estensione della casa e farci entrare uno sconosciuto, per gli Italiani, è sempre difficile.

All’estero invece queste pratiche sono molto più diffuse c‘è anche da dire che non si vergognano di ammettere che vogliono spendere meno, non è assolutamente cosa di cui vergognarsi come succede da noi. Tutti signori siamo! O vogliamo apparire. Disposti a vivere al di sopra delle nostre possibilità. Ma è venuto il momento di rinunciare al proprio orgoglio se si vuole sopravvivere.