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Barcellona, Aguero lascia il calcio: “La mia salute viene prima di tutto”

“Ringrazio tutti i tifosi dei club dove ho giocato e dei quali conservo le cose belle che ho vissuto”, commenta l’argentino in conferenza

Sergio Aguero

Sergio Aguero

Sergio Aguero lascia il calcio. Ad annunciarlo è stato l’attaccante del Barcellona stesso, nel corso di una conferenza stampa al Camp Nou. La decisione del 33enne argentino è arrivata in seguito a un’aritmia cardiaca riscontrata circa un mese e mezzo fa. Autore di 385 gol nel corso della sua brillante carriera, El Kun è ricordato soprattutto per aver indossato la maglia del Manchester City; l’argentino ha vestito le casacche anche di Independiente, Atletico Madrid e per ultimo il Barcellona.

“La mia salute è al primo posto”

“Questa conferenza è per informarvi che ho deciso di lasciare il calcio professionistico – spiega tra le lacrime Aguero -. Sono momenti molto duri, ma sono anche contento della decisione che ho preso. La mia salute è al primo posto e dopo il problema che ho avuto un mese e mezzo fa i medici mi hanno detto che la cosa migliore era smettere di giocare”.

“Orgoglioso e felice della mia carriera”

“Ho preso questa decisione dieci giorni fa. Ho fatto del mio meglio – prosegue l’attaccante – per vedere se c’era qualche speranza, ma non ce n’era molta. Sono molto orgoglioso della mia carriera, molto felice. Ho sempre sognato di giocare a calcio, da quando avevo cinque anni. Quando calciavo il pallone il mio sogno era giocare in Prima Divisione argentina, non avrei mai pensato di arrivare in Europa.

Grazie all’Independiente, all’Atletico che ha scommesso su di me quando avevo 18 anni, alla gente del City, che sa cosa provo per loro, ho lasciato il meglio lì e mi hanno trattato molto bene. Grazie anche alla gente del Barça, a Joan che mi ha contattato. Sapevo che stavo venendo in uno dei migliori club del mondo e mi hanno trattato molto bene. E infine grazie alla nazionale argentina, che è la cosa che amo di più.

Me ne vado a testa alta e molto felice, non so cosa mi aspetterà in un’altra vita, ma ho persone che mi vogliono bene e che vogliono il meglio per me. Grazie anche ai giornalisti, a chi mi ha trattato bene e a chi no. Ringrazio tutti i tifosi dei club dove ho giocato e dei quali conservo le cose belle che ho vissuto“.

“Non è stato facile accettarlo”

“Ora mi sento bene – conclude il Kun -, ma ovviamente le prime due settimane sono state dure. Quando ho fatto il primo test fisico in clinica i medici mi hanno detto che c’era la concreta possibilità che non avrei potuto continuare. Ho provato ad accettarlo mentalmente, ma non è stato facile. Quando poi mi hanno detto che era sicuro, mi ci sono voluti alcuni giorni per elaborare la cosa. All’inizio c’è ancora speranza, poi all’improvviso non più. Ora sto bene ma sì, è stato difficile”.

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