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Atac. I creditori dicono sì al concordato e l’azienda può rilanciarsi

La soddisfazione di Virginia Raggi: “La strada giusta per mantenere Atac pubblica e in mano ai romani”

Era un passaggio cruciale, e in caso di esito negativo sarebbe stato un disastro. Invece no: l’assemblea dei creditori di Atac, che complessivamente è indebitata per circa 1,4 miliardi, ha dato parere favorevole al concordato. Che nel caso specifico, poi, è del tipo meno drastico, in quanto non prelude alla liquidazione del patrimonio aziendale ma si inquadra nella prosecuzione dell’attività.

Tecnicamente, adesso, manca ancora l’avallo del Tribunale fallimentare, ma il percorso sembra ormai destinato a proseguire nella direzione del risanamento. Virginia Raggi, che insieme al M5S ha portato avanti la battaglia per tenere in piedi la municipalizzata (superando anche il referendum del novembre scorso), ha accolto il via libera dei creditori con palese soddisfazione: “Sapevamo di aver scelto la strada giusta per mantenere Atac pubblica e in mano ai romani. Vogliamo restituire ai cittadini un’azienda sana. Ora avanti spediti per un servizio davvero efficiente”.

Un percorso che sarebbe consigliabile rendere il più possibile palese, informando i cittadini sulle linee guida della riorganizzazione e sui tempi previsti per raggiungere le varie tappe intermedie. Che un’azienda sia pubblica dovrebbe significare anche questo: che la sua gestione diventa una “casa di vetro”, in cui si può guardare ogni volta che si vuole sapere cosa succede. O cosa si prepara.

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