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Anno 2020, scuole chiuse, disoccupati a milioni e gli italiani se ne vanno

Chiusi gli Stadi, segregati gli stabilimenti balneari, bavaglio in bocca; file ai negozi, file dappertutto. Corre l’anno 2020 e gli italiani se ne vanno

Anno 2020, gli italiani se ne vanno

Anno 2020, gli italiani se ne vanno

Questa volta non si parlerà né di Messina né di Reggio Calabria e del loro famoso “Ponte sullo Stretto”. Racconteremo della storia che finalmente unì l’Italia. Correva l’anno 2020 e il popolo dello Stivale non riusciva più a vivere nei suoi confini.

Il lavoro mancava, la moneta non esisteva, le Istituzioni vendevano gli incarichi, i bimbi non nascevano e gli anziani morivano da soli, a decine di migliaia. Le scuole non funzionavano e non fornivano più valori, princìpi e formazione ed educazione ma -se tutto va bene- un servizio di baby sitter e il controllo dei comportamenti dei bambini e adolescenti a cui insegnare tutto tranne le materie scolastiche. A ciò si aggiungano milioni di disoccupati e disoccupate.

Anno 2020, gli italiani se ne vanno

Chiusi gli Stadi, segregati gli stabilimenti balneari, bavaglio in bocca; file ai negozi, file dappertutto. Politici che discutono su quanto, dove e chi avrebbe dovuto ricevere il denaro promesso dagli stati stranieri.

In tutto ciò, si sparse la voce che, su una costa lontana ci fosse un punto di passaggio che, si diceva, avrebbe unito il disgraziato territorio con una grande terra, assai simile e con un’identica morfologia.

Presi dalla disperazione, prima l’uno, poi l’altro ed un altro ancora, tutti raggiunsero la mitica Costa. Niente ponte, niente mare. Solo un’enorme spianata petrosa per condurre da un lato all’altro.

A poco a poco, milioni di donne e uomini raggiunsero quello che appariva come un passo invalicabile. Ancora politici a discutere a chi affidare la concessione per realizzare il Ponte.

All’improvviso, dalla folla, si staccò un uomo: uno stradino che cominciò a liberare il percorso. Dietro di lui un altro, un medico dalle mani forti e poi un meccanico, un ragioniere, professori e amministrativi. Tutti in squadra. Non mancarono ragazzi, ragazze e donne, ciascuno a fare ciò che poteva per aprire il sentiero.

Alla fine , la valle fu superata, la vetta raggiunta.

Un grande spettacolo si aprì loro: la Nuova Italia, ricca di monti, vulcani, laghi, fiumi e pianure circondate da ogni lato da un mare stupendo.

In distanza, decine e decine di migliaia di bambini e ragazzi esultanti arrivavano: quelli che non sono voluti nascere nell’Italia che fu, quelli che tornavano nell’Italia che sarà.

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