Anche Roma ha la sua PICCOLA PARIGI | A due passi dai monti Simbruini, si erge questo posto eccezionale

Borgo romano - Fonte Instagram @simon_advisor - Romait.it
Non molto distante da Roma esiste una piccola realtà che ricorda molto la capitale francese. Andiamo a scoprire di quale si tratta.
La piccola Parigi del Lazio non è altro che un comune italiano di 1.327 abitanti della città metropolitana di Roma. Sorge al confine geografico del Lazio con l’Abruzzo e il suo territorio è circondato dalla catena dei Monti Simbruini.
Tra i luoghi di interesse ci sono la Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di San Rocco e il Castello Massimo. Quest’ultimo sembra essere uscito dalle fiabe per la sua magnificenza ed è stato utilizzato come set del film La morte negli occhi del gatto di Antonio Margheriti nel 1973.
In passato questo territorio è appartenuto al monastero di Subiaco che hai edificato un’altra struttura religiosa per poi trasformarla successivamente in un castello.
Nel corso del tempo tante sono state le famiglie ad averne il controllo e tra queste c’è quella di Colonna. Dopo un periodo buio, sotto il dominio dei Massimi il borgo è tornato a risplendere. Molti avranno capito di quale si sta parlando.
Un luogo immerso nella natura, nella cultura e nelle leggende
Non tutti sanno che Luigi Pirandello ha dato l’appellativo di “Piccola Parigi” a questo borgo per via dell’impianto urbanistico e delle preziosità architettoniche. È frequentata da tanti turisti per ciò che ha da offrire da un punto di vista culturale. Il centro storico è caratterizzato dal Palazzo San Bartolomeo, sede del comune, con annessa chiesa barocca e il teatro interno con un sipario che risale al 1910.
Il Castello Massimo ha al suo interno un salone affrescato da M. Benefial nel 1750, la sala da pranzo con affreschi di Zuccari nel 1557 e di Giovanni Antonio Macci del 1700. Come se non bastasse ha un romantico giardino all’italiana con cespugli e fontane caratteristiche.

Un museo a cielo aperto che vale la pena visitare
C’è anche la Cappella di San Rocco che contiene degli affreschi appartenenti al 1500. Chi invece ama il mistero sarà affascinato dalla “Grotta di Re Pipino”, chiamata così perché secondo una leggenda sembra che al suo interno ci sia un tesoro del Re francese Pipino il Breve. Infine chi non può fare a meno del trekking ed è composto con la natura può optare per i sentieri da percorrere all’interno del Parco dei Monti Simbruini.
L’autore di Uno, nessuno, centomila ha soprannominato in questo modo la bellissima Arsoli. Essendo poco distante dalla capitale italiana, potresti andare alla scoperta di questo luogo incantevole sotto vari punti di vista.