ALLARME SANITARIO – Roma diventa zona rossa: il Governo valuta chiusure totali entro l’estate | Possibile lockdown già a Ferragosto

Di nuovo emergenza - pexel - romait.it
In un attimo torniamo al punto di partenza e la capitale diventa una zona rossa. Allerta sanitaria
C’è una sensazione di déjà vu che aleggia per le strade di Roma, un’atmosfera densa, appesantita da sguardi nervosi e voci sussurrate. Il ricordo ancora fresco della pandemia ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva, e oggi la città si ritrova a fare i conti con un nuovo allarme sanitario.
L’aria è carica di tensione. Si parla di chiusure, di nuovi controlli, di emergenza. Le istituzioni locali stanno attivando protocolli straordinari, si moltiplicano le riunioni e le ordinanze e le autorità si dicono pronte a intervenire per tutelare la salute pubblica.
Nelle scuole e nei luoghi pubblici si registrano prime disdette e assenze, le chat dei genitori ribollono di preoccupazione, alcuni cittadini hanno già cominciato a isolarsi spontaneamente.
I telegiornali rincorrono le notizie, gli aggiornamenti si susseguono e l’informazione non sempre riesce a distinguere tra cautela e allarmismo. Le farmacie registrano un’impennata nelle vendite di repellenti e presidi sanitari. Qualcuno ha cominciato a indossare nuovamente le mascherine. Il tutto ricorda fin troppo da vicino l’inizio del 2020.
Il ricordo di vecchi traumi riemerge
Anche stavolta c’è un nemico invisibile, subdolo, che si insinua nella quotidianità senza avvisare. E proprio per questo fa paura. L’epoca del covid ha insegnato quanto possa essere fragile il nostro sistema sociale e sanitario.
Prima di allora sembrava impensabile che un’intera nazione potesse chiudersi in casa per mesi, eppure è accaduto. Quei mesi hanno lasciato in eredità una nuova coscienza del rischio, ma anche un’ansia diffusa che oggi riemerge con forza.
L’isolamento, il silenzio delle strade, le code per fare la spesa, le distanze imposte nei luoghi di lavoro e la separazione fisica dagli affetti hanno cambiato per sempre il modo in cui viviamo la collettività. E oggi basta una notizia improvvisa, un’emergenza sanitaria con risvolti ignoti, per far riemergere quel senso di vulnerabilità.
Le autorità sanitarie stanno correndo ai ripari. L’Asl Roma 1 ha già avviato controlli e monitoraggi su tutto il territorio. I mezzi specializzati per la disinfestazione sono stati attivati e le zone verdi più frequentate verranno progressivamente sottoposte a trattamenti. L’allerta è alta anche nei comuni limitrofi. Le raccomandazioni riguardano anche i comportamenti privati: evitare ristagni d’acqua in terrazze, sottovasi e giardini, proteggersi con spray repellenti e indumenti coprenti, specialmente nelle ore serali.

L’emergenza di Roma
Ma cosa sta davvero accadendo? Il panico, come spesso accade, si nutre della mancanza di informazioni chiare. Solo negli ultimi giorni è emersa con precisione la causa scatenante: è stato rilevato il virus della febbre West Nile in alcuni esemplari di zanzare presenti nella capitale. Si tratta di un virus che si trasmette all’uomo attraverso la puntura delle zanzare infette. Non si trasmette da persona a persona, ma può causare sintomi anche gravi in soggetti fragili, soprattutto anziani o immunodepressi.
Il virus, già segnalato negli scorsi anni in diverse regioni italiane, sembrava fino a oggi un problema circoscritto ad alcune aree del nord. Ora, invece, è stato confermato anche a Roma. I sintomi, se presenti, possono andare da una leggera febbre e mal di testa a forme neurologiche più importanti. La maggior parte delle persone infette non sviluppa sintomi, ma in casi più rari può manifestarsi encefalite o meningite. Da qui la necessità di una sorveglianza attiva, come ben spiega repubblica.it, soprattutto in vista dell’estate che, con il caldo e l’umidità, favorisce la proliferazione degli insetti.