ALLARME SANITARIO – Nel Lazio i primi morti: si avvicina l’ipotesi di lockdown | Non potete uscire di casa o aprire le finestre

Torna l'allarme sanitario - pexel - romait.it
Stavolta ci siamo per davvero: sta tornando la chiusura generale. Roma in pieno allarme sanitario. Torna il lockdown
La paura di un nuovo lockdown serpeggia con crescente intensità nelle strade, nelle case e persino negli uffici. La memoria ancora fresca del lungo e duro periodo della pandemia da covid torna a far tremare la popolazione, che teme un’altra ondata in grado di isolare le persone, chiuderle fra quattro mura e privarle della libertà.
Il solo pensiero di tornare a vivere chiusi in casa, con finestre serrate e aria stagnante, desta inquietudine. A rendere tutto più angosciante è la sensazione di non avere via di scampo, di essere nuovamente impotenti di fronte a un nemico invisibile.
Questa volta non un virus respiratorio ma qualcosa che colpisce silenziosamente, insinuandosi attraverso un pungiglione. È la paura di essere punti che sta facendo crescere un allarme generalizzato.
Le conversazioni, sui mezzi pubblici o nei bar, ruotano sempre più spesso attorno a un’unica ossessione: l’eventualità di un’epidemia.
Le zanzare che stanno mettendo la capitale fuori uso
Le immagini sono già quelle viste nei film apocalittici. In alcune città si vive come in stato d’assedio. Le persone spruzzano repellenti nell’aria con una frequenza maniacale, sigillano le finestre con scotch e panni umidi, camminano per strada con maniche lunghe anche sotto al sole rovente. Roma, in particolare, è nel caos.
Si rincorrono voci, si leggono post allarmistici, si diffondono notizie vere e false con la stessa rapidità. Ogni zanzara viene guardata con sospetto. C’è chi, in preda al panico, è corso al pronto soccorso dopo un pizzico, convinto di aver contratto qualcosa di letale.
Le farmacie sono state prese d’assalto, i prodotti antizanzare risultano introvabili in alcune zone e in rete si moltiplicano le guide su come difendersi. La paura ha assunto toni deliranti. In alcune aree della capitale si segnalano persone che hanno rinunciato a dormire per il terrore di essere punte nel sonno.

Il caso da non prendere sottogamba
A scatenare questo clima di panico collettivo è la crescente preoccupazione per la diffusione del virus West Nile nel Lazio. Secondo quanto riportato dal sito dell’agenzia ansa.it, una donna è deceduta a Roma dopo essere stata contagiata. Si tratta della prima vittima accertata nel 2025 nella regione, ma non l’unica persona contagiata. Le autorità sanitarie hanno infatti confermato altri casi positivi e il timore è che la diffusione possa accelerare, complici le alte temperature e la proliferazione delle zanzare. Gli esperti ricordano che il virus viene trasmesso dalle zanzare comuni e che solo in una piccola percentuale di casi provoca sintomi gravi, ma la notizia della morte ha generato un’ondata di preoccupazione fuori controllo.
La donna colpita si trovava già in una condizione clinica fragile, ma ciò non ha impedito al panico di diffondersi in modo incontrollato. Le istituzioni stanno monitorando la situazione e invitano alla calma, raccomandando misure preventive come l’uso di repellenti, la disinfestazione delle aree verdi e la rimozione di acqua stagnante. Ma il sentimento dominante è ancora la paura. Una paura antica, viscerale, quella di essere attaccati senza difese, dentro casa propria. E proprio come ai tempi del covid, è la paura dell’ignoto a fare più rumore di tutto.