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Al Margutta RistorArte la mostra personale di Alfonso Mangone

Si inaugura oggi alle ore 19:00 presso gli spazi espositivi de Il Margutta RistorArte, in via Margutta 118, a Roma, la nuova mostra personale di Alfonso Mangone “Genius Loci Caput Mundi”. Dopo l’omaggio a Federico Fellini dell’artista Roberto Di Costanzo, la cui mostra si è conclusa lunedì 16 giugno, il ristorante vegetariano punta a celebrare la “grande bellezza” romana: la mostra, organizzata da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti, proseguirà per tutta l’estate, sino a settembre, e conta circa venticinque opere dell’artista Fernando Alfonso Mangone. Un incredibile viaggio attraverso le venticinque opere in esposizione, fatto di colori e pennellate, di angolazioni e di primi piani, per scoprire Roma come non l’avete mai vista, per rappresentare la città in tutta la sua storia e cultura. Si parte con Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, Piazza Navona e Campo de Fiori, Trastevere e Largo Argentina, proseguendo alla scoperta delle piazze storiche, le strade, gli scorci carichi di antichità e arte che l’hanno resa la Città Eterna e l’hanno incoronata come una delle più belle del mondo. Genius loci è un concetto preso in prestito da Norberg-Schultz che con un approccio esistenzialista ha studiato l’assetto urbano interessandosi a quegli aspetti intimisti per cui un luogo viene trasformato dall’intervento dell’uomo attraverso i tempi. L’identità di una città ha aspetti eterni ed altri mutevoli. Vi è il paesaggio cosmico, determinato dalla luce, dalla modulazione del territorio, dal tipo di vegetazione che vi si trova, capace di trasmettere caratteristiche sempre riconoscibili quali la temperatura, gli odori o la stessa linea dell’orizzonte. E vi sono aspetti determinati dalla presenza dell’uomo, come il piano urbanistico con le sue architetture, la stratificazione storica, la densità demografica, la cultura e le abitudini della gente che vi abita. Mangone ci offre il suo sguardo fermandolo su tele dense di pittura attraverso cui ci racconta proprio questo affascinante rapporto.

“Con le mie opere mi piace trasmettere serenità e positività, ma soprattutto bellezza. Senza prendersi troppo sul serio, senza grandi drammi, ma soltanto con un leggero velo di spensieratezza – dichiara l’artista Fernando Alfonso Mangone – Roma si presta bene ad essere raccontata: i suoi luoghi rappresentano la cultura e la magia d’Italia. Roma è tutto. E ho deciso di rappresentarla seguendo le linee dell’espressionismo, ispirandomi ai grandi maestri francesi, e non solo. Ma non mi piace mettere troppo di me stesso, preferisco far parlare la città: è “Lei” che è la nostra testimone, di Noi e della nostra Storia”. “Roma si presta a questa narrazione – dichiara la curatrice Francesca Barbi Marinetti – con le sue piazze incastonate tra curve vorticose, le sue strade gremite di folla, i suoi resti monumentali che silenziosamente si stagliano nel presente di cieli carichi di tinte infuocate. Pennellate vibranti di vita restituiscono un tipo di contemplazione dal ritmo veloce. Non c’è spazio per l’attesa, anche l’eredità del passato è irretita dal tempo in divenire, dalla contemporaneità frenetica. È il gesto pittorico di chi affida la propria permanenza all’essere in viaggio e al piacere di testimoniarlo. Per la mostra, che si concluderà venerdì 12 settembre, si ringrazia Armando Principe di PrinceArt. Durante il vernissage verrà servito il consueto Aperitif Art.

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