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A Roma la mobilità sostenibile riparte dalle scuole

A scuola con pedibus, bicibus o carpooling: quando scuola, famiglia e amministrazione si incontrano

L'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale ha presentato lo studio 'Trasporto e mobilità scolastica sostenibile: pedibus, bike to school e carpooling', nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.

Dal rapporto si evince come in Italia l'autonomia dei minori nel tragitto casa-scuola sia vertiginosamente diminuita negli ultimi 30 anni. Dato, questo, che si abbina a quello dell'aumento delle automobili: Roma conta 668 vetture ogni 100 abitanti, a fronte della media di 460 circa in Europa (fonte agenzia DIRE). “Per i minori di 18 anni andare e tornare da scuola è il maggiore spostamento della giornata in città, ma la città è organizzata per esigenze e spostamenti degli adulti – fa sapere Gabriele Ugolini, responsabile del rapporto, all’agenzia DIRE – A Roma funziona il trasporto riservato scolastico, lo scuolabus per i minori che abitano lontani dagli istituti: più di 300 metri per le scuole dell'infanzia, 500 per le primarie, 1.000 per le secondarie. Tra i normodotati nell'anno 2013/2014 il servizio è stato usato da 9mila bambini. Ma ha un costo: sono circa 1.000 euro l'anno ad alunno per la collettività” – aggiunge.

Lo scopo del rapporto è dimostrare che invece si possono portare avanti iniziative di concerto tra amministrazione e associazioni per ridurre i costi e dare beneficio alla collettività. “Adottare innanzitutto dei piani di mobilità scolastica – ha spiegato Ugolini – andrebbero individuati obiettivi per una mobilità alternativa che mettano in sicurezza i percorsi, organizzino quelli pedonali, riducano le auto vicino le scuole, moderino il traffico e promuovano azioni di sensibilizzazione”.

Tutto questo, secondo Ugolini, si può fare con misure di semplice e rapida realizzazione. “Parlo di pedibus, bicibus e carpooling” – spiega ancora il titolare del rapporto, prendendo ad esempio il recente esperimento di Bike to school, promosso durante la Settimana della Mobilità Sostenibile del 2013, organizzato inizialmente da un gruppo di genitori della scuola Di Donato di Roma, a cui poi hanno preso parte 30 scuole, 500 alunni, 500 genitori e 100 volontari. Il progetto riprenderà oggi, ma al momento l’adesione registrata è minore: solo 10 plessi scolastici.

Roma comunque non è nuova a progetti di mobilità sostenibile: dal 2003 l'amministrazione si è fatta promotrice di alcuni progetti, come quello del Piedibus, uno scuolabus a piedi, servizio interrotto per mancanza di fondi nel 2011 e tenuto oggi in vita solo da alcuni Municipi (VIII, X e XII). Il progetto prevede lo spostamento a piedi per andare a scuola di un gruppo di bambini, accompagnati da adulti con ruoli precisi: un autista che apre la fila con una pettorina e un 'controllore' a chiusura. Un sistema di questo tipo, però, per funzionare ha bisogno di una serie di requisiti preliminari da soddisfare: dei veri e propri capolinea, degli itinerari prefissati, 'fermate' e orari stabiliti. Il percorso poi deve essere messo in sicurezza con segnaletica, vigili, eventuali ZTL e un regolamento.

Già in via informale utilizzato dalle famiglie, invece, è il Carpooling: i genitori dei bambini si mettono d'accordo per lasciare e andare a prendere i bambini a scuola, soprattutto quando è lontana. Per l'Agenzia si tratta di un sistema che andrebbe incentivato e strutturato. Recentemente è stata lanciata una piattaforma di Carpooling sul sito Muoversi a Roma, dove si può chiedere oppure offrire un passaggio. "È un sistema, però che non va bene per le scuole – ha specificato Ugolini – Per incentivarlo occorrerebbero incontri conoscitivi e preparatori tra i partecipanti, stabilire equipaggi e accompagnatori, percorsi, fermate, orari e coinvolgere i docenti”.

Resta comunque un particolare: perché funzionino queste iniziative devono, comunque, essere inquadrate in programmi di sviluppo della mobilità scolastica con il supporto dell'amministrazione. Per sviluppare una nuova mobilità sostenibile del percorso casa-scuola dei bambini per ottenere un welfare più dinamico e rispondente agli standard europei anche a Roma, insomma, occorre un coordinamento tra amministrazione, famiglie e istituti e una programmazione che riguardi anche l'educazione dei bambini. 

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