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Patteggiamento confermato per il caso Richeldi: percorso terapeutico obbligatorio e sospensione dal Gemelli

Patteggiamento confermato per Luca Richeldi: undici mesi e dieci giorni con percorso terapeutico obbligatorio e sospensione dal Gemelli

Luca Richeldi, Primario Gemelli

Luca Richeldi, Primario Gemelli

La decisione sul caso che vede coinvolto Luca Richeldi, primario di pneumologia del Policlinico Gemelli, è arrivata giovedì 20 novembre nell’aula della prima sezione penale di piazzale Clodio. I giudici hanno confermato il patteggiamento a undici mesi e dieci giorni per l’accusa di molestie ai danni di una paziente al termine di una visita nel 2022. La pena resta sospesa, subordinata però a un programma terapeutico obbligatorio presso una struttura indicata direttamente in udienza. Il caso ha avuto un forte impatto nel settore sanitario e ha portato anche alla sospensione del professore da parte del Policlinico Gemelli, mentre la donna che ha sporto denuncia era presente in aula durante la lettura del provvedimento.

Programma terapeutico obbligatorio: cosa prevede il percorso per Richeldi

Il tribunale ha stabilito che Richeldi dovrà seguire per un anno un percorso presso il CIPM Lazio APS, associazione attiva nel settore della prevenzione e del trattamento della violenza interpersonale e degli abusi sessuali. La struttura lavora da anni con professionisti, tribunali e servizi territoriali e utilizza un metodo consolidato, centrato su incontri guidati da specialisti, volti alla comprensione delle condotte contestate e alla gestione dei comportamenti a rischio.

Il professore dovrà presentarsi due volte a settimana a partire da gennaio. Un impegno costante che rappresenta la condizione necessaria per mantenere la sospensione della pena. La scelta della struttura e della frequenza è stata definita dopo un confronto interno alla Corte, che ha voluto un percorso considerato adeguato alla natura del caso e alla richiesta iniziale di patteggiamento.

La voce della donna che ha denunciato: “Spero serva a creare piena consapevolezza”

La donna che ha denunciato il medico nel 2022 ha voluto rilasciare una dichiarazione pubblica alla fine dell’udienza, sottolineando il senso di vicinanza verso altre donne che si trovano ad affrontare esperienze simili. Le sue parole arrivano pochi giorni prima del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza che richiama ogni anno l’attenzione sulle forme di abuso e discriminazione ancora diffuse.

La paziente ha spiegato che il percorso terapeutico stabilito dai giudici potrebbe aiutare il professore a sviluppare piena consapevolezza su quanto contestato, ricordando che è stato lo stesso Richeldi a chiedere l’applicazione della pena per il reato di violenza sessuale aggravata. Una posizione che, secondo la donna, dovrebbe portare a un’assunzione di responsabilità morale, anche se il patteggiamento non implica un accertamento dei fatti da parte del tribunale.

La posizione della difesa: “Una scelta per evitare un processo mediatico”

I legali di Richeldi, Carlo Bonzano e Tatiana Minciarelli, hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’udienza, ritenendolo utile per porre fine a ciò che definiscono una lunga serie di interpretazioni improprie sul caso. La difesa ha ricordato che la sentenza di patteggiamento non corrisponde a una sentenza di condanna e non rappresenta un’ammissione dei fatti contestati.

Secondo gli avvocati, la decisione di patteggiare è stata dettata dalla volontà di evitare un processo che, a loro dire, sarebbe stato soggetto a un’eccessiva esposizione pubblica, in grado di alimentare rappresentazioni non accurate. I difensori hanno inoltre sottolineato che i fatti sono stati qualificati come di lieve entità, elemento che ha contribuito alla definizione dell’accordo con la Procura.

Le reazioni del Policlinico Gemelli

Il Policlinico Gemelli ha sospeso Richeldi in via cautelativa, come già accaduto in casi simili che coinvolgono figure di alto profilo. L’istituto attende l’evolversi della situazione giudiziaria e il rispetto integrale delle prescrizioni imposte dal tribunale. La sospensione non è definitiva e sarà oggetto di nuove valutazioni nei prossimi mesi, anche alla luce del percorso terapeutico che inizierà a gennaio.

Il caso ha aperto un confronto interno all’ambiente sanitario riguardo al rapporto tra professionisti e pazienti e sulle procedure di tutela che le strutture ospedaliere mettono in campo. Il tema, già sensibile, viene ora osservato con maggiore attenzione dagli ordini professionali e dai responsabili sanitari, anche per capire se siano necessari ulteriori interventi normativi o protocolli più rigorosi.

Un caso destinato a far discutere ancora

Con l’inizio del percorso presso il CIPM e la sospensione in atto, per Richeldi si apre una fase nuova, scandita dagli appuntamenti settimanali e dal monitoraggio previsto. La donna che ha denunciato il medico ha ribadito l’importanza di dare voce a situazioni difficili e di puntare su strumenti che favoriscano maggiore consapevolezza e rispetto. Sullo sfondo resta il tema del rapporto tra fiducia e responsabilità nelle professioni sanitarie, destinato a rimanere centrale anche oltre questa vicenda.