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Virus cinese, indossate mascherine? Peccato, vengono da Wuhan

Mentre le farmacie prese d’assalto non fanno neppure in tempo a rifornirsi di nuove partite di precauzioni facciali

Su questo virus di origine cinese si sta dicendo di tutto, che in Italia non c'è da preoccuparsi e si tratta per lo più di una psicosi collettiva, che la situazione dei contagi è più grave della precedente Sars, che è stato prodotto in un laboratorio militare cinese nel corso di un esperimento sfuggito di mano, o che ci sarebbe un piano mondiale per ridurre la popolazione; si alternano visioni più o meno complottiste e ufficiali, statistiche drammatiche e incoraggiamenti di esperti ottimisti. Ma scoprire che diversi lotti di mascherine che dovrebbero ridurre la possibilità di infettarsi provengono direttamente dal centro dell'epidemia, questo è un paradosso che ha del tragicomico

La beffa per i più ipocondriaci, o solo per coloro che ritengono la prudenza la migliore prevenzione, è distribuita per la precisone da "Farmac Zabban Spa Calderata di Reno-Bologna" ma prodotta in Cina, Wuhan. Poco da stupirsi forse, se si pensa che una percentuale molto alta di prodotti che importiamo proviene dalla Cina, ma che diventa subito coincidenza apocalittica o barzelletta grottesca nel contesto di un'epidemia che miete vittime, anche se tra le fasce di popolazione con un sistema immunitario più debole.

Nel frattempo oggi 30 gennaio, i contagi in Europa sono dieci, di cui 5 in Francia, 4 in Germania, l'ultimo in Finlandia, oltre seimila casi registrati in Cina con un bilancio di morti di 132 persone. 

 

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