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Virus Cina, Bertolaso: “Se in emergenza anche in Italia ospedali in tempi brevi”

Il punto sul coronavirus cinese e le dichiarazioni di Bertolaso sull’ospedale cinese che sarà ultimato tra pochi giorni

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L'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso

Per contenere il contagio da coronavirus la quarantena è stata estesa ad altre città diverse da Wuhan, e in molte aree della Cina le stazioni sono ferme, chiusi templi, scuole parchi divertimento. Uno scenario spettrale da film distopico, che invece sta accadendo davvero. I morti sono 81 fino alla mattina di oggi 27 genaio. Questa patologia che si manifesta in modo sintomaticamente simile a una polmonite non è mortale come la Sars ma più contagiosa. Come spesso accade per i virus, più sono sono mortali e più è difficile il contagio, mentre meno sono letali e più il contagio è rilevante e veloce. La brutta notizia è che il virus si trasmette anche in casi asintomatici, cioè si contrae anche da persone che non percepiscono alcun malessere.

L’economia cinese sta andando incontro a ingenti perdite economiche, questa mattina la borsa scendeva in picchiata.
In Vietnam invece è stata accertata la prima trasmissione uomo a uomo che il contagiato sia stato in Cina. In Italia ancora nessun caso. Rinviate sia a Roma che Milano le festività per il capodanno lunare cinese. A Malpensa e Fiumicino intensificati controlli e scanner.

Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, ieri sera 26 gennaio ai microfoni di Rete 4, ha parlato di “un’epidemia sotto controllo” e ha invitato giornali e opinione pubblica a “tornare al realismo, infatti ci sono malattie sottostimate più gravi come il morbillo. Sono state 198 le vittime dell’anno scorso in Italia per influenza”. la Cina ha annunciato la costruzione di un ospedale in 6 giorni. Al di là dell’urgenza cinese dovuta a un caso eccezionale, perché in Italia non riusciamo neppure a iniziare i lavori per le opere pubbliche e spesso quando iniziamo non le finiamo? Certo è difficile paragonare due culture e forme di governo così diverse, ma cerchiamo di capire meglio questo interrogativo complesso.

Lo abbiamo chiesto a Guido Bertolaso:

“Quello di cui stiamo parlando è una struttura prefabbricata, in cui i cinesi sono maestri. Inoltre non hanno bisogno di avere licenze, ricevere permessi, e neppure si preoccupano che gli edifici siano a basso impatto ambientale, valutazioni e appalti. Hanno un esercito disponibile e quando viene dato un comando quello viene eseguito. Lavorando giorno e notte in tempi rapidissimi possono costruire un luogo adatto all’accoglienza delle persone malate. Che poi si tatti di una struttura a norma, l’agibilità o che duri del tempo questo è tutto da dimostrare”.

 

Elementi forse caratteristici dei governi monopartitici come è la Repubblica Socialista di Pechino: una certa efficienza almeno sbandierata dalla propaganda. Non sappiamo se questo ospedale sia solo un modo per apparire in grado di gestire ciò che sta succedendo o se veramente in una settimana vi sarà questo edificio.

“Sì, si tratta di realtà completamente diverse a livello politico, giuridico e sociale. Ma le assicuro che anche in Italia qualora vi fosse un’emergenza con il rischio di epidemia per la popolazione, anche noi saremmo in grado di costruire un centro adatto in pochissimo tempo. Magari non in due settimane ma in tempi rapidi ed efficaci. Si tratta di fare una valutazione dei rischi nella contingenza precisa. In “tempi di pace” occorrono progetti, appalti, tempistiche burocratiche…ma in una situazione di gravità impellente come in Cina, anche noi saremmo capaci di costruire una struttura per l’isolamento e la cura in tempi brevi. Dipende anche molto dalla situazione di rischio”.

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