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Viaggi d’istruzione troppo cari? Il Ministero stanzia 50 milioni per le gite

Non era mai successo prima che il Ministero dell’Istruzione stanziasse una somma simile per permettere le gite scolastiche

Studenti in gita

La metà degli studenti delle scuole secondarie non accederà nell’anno 2023 ai viaggi d’istruzione. L’inflazione e il rincaro dei prezzi, infatti, stanno pesando sui costi delle gite scolastiche, soprattutto su quelle che prevedono la permanenza notturna in albergo.

Certo ci sono anche altre cause, come la mancanza di docenti disponibili e scelte individuali di studenti e famiglie. Ma per tamponare il problema, almeno dal punto di vista economico, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha già annunciato che, per l’anno scolastico 2023-2024, verranno stanziati 50 milioni di euro per mettere gli istituti nelle condizioni di poter proporre le gite al maggior numero di studenti possibile.

Ministero Istruzione stanzia 50 mln per viaggi d’istruzione

Non era mai successo prima d’ora che il Ministero dell’Istruzione assegnasse dei fondi dedicati ai viaggi d’istruzione. Una scelta spinta anche dai fatti drammatici che hanno coinvolto il nostro paese nell’ultimo triennio: il Covid, prima, e la crisi dei prezzi, poi, hanno danneggiato fortemente le attività didattiche.

E a pagarne le spese sono stati soprattutto i ragazzi e le ragazze, che hanno visto allontanarsi uno dei momenti più intensi e formativi. Per questo, ora il MIM intende arginare il problema.

Queste risorse in primo luogo saranno destinate ai ragazzi provenienti da famiglie meno abbienti.

Le dichiarazioni del ministro Valditara

“La difesa del diritto allo studio è una priorità per il Ministero dell’Istruzione e del Merito e presuppone la partecipazione di ogni giovane, senza che sia di pregiudizio la propria condizione sociale, a tutte le esperienze formative offerte dalla scuola.

Tra queste rientrano a pieno titolo i viaggi d’istruzione e le visite didattiche, importanti occasioni di apprendimento e di crescita umana e civica. È per questo che sosterremo concretamente il ritorno al loro pieno utilizzo, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche per raggiungere un completo recupero della socialità dei ragazzi dopo le limitazioni imposte dalla pandemia”, ha spiegato il ministro Valditara.

Valditara ha anche fatto sapere che – con decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito – ben 150 milioni del PNRR saranno destinati agli scambi internazionali scolastici dei prossimi tre anni, incrementando così le attuali risorse annue, pari a circa 39 milioni di euro.

Il Ministro inoltre, ha lanciato come prossima l’adozione di un avviso pubblico atto a individuare le scuole dove distribuire le risorse. Gli istituti verranno selezionati all’interno di un “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi”, istituito dalla legge 440/1997. Alla base della selezione, una serie di criteri oggettivi e trasparenti volti a individuare le situazioni familiari di maggiore criticità economica, tramite anche una “puntuale ricognizione dei fabbisogni delle famiglie che beneficeranno del contributo” svolta dalle scuole.