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Via Casilina, ecco che può succedere passeggiando per le strade di Roma

“Sono stata vittima del degrado della strada che ha comportato la rottura del naso e le ecchimosi sul viso, sugli zigomi, sulle mani e sulle ginocchia”

"Racconto questa piccola ma dolorosa storia personale per sottolineare lo stato pessimo in cui versano le strade di Roma e di via Casilina, tra Porta Maggiore e Ponte Casilino in particolare. Una zona degradata, nonostante si parlasse del recupero dell’area, un recupero sottolineato dalla riqualificazione dell’ex pastificio Pantanella (sono stati strutturati loft molto graziosi, dove io abito). Lo stato in cui si presentano le strade e i marciapiedi con le buche e con radici che escono anche di 7 cm al di sopra del cemento, causando avvallamenti pericolosi, è imbarazzante. Tutto questo è peggiorato dalla totale assenza di illuminazione della strada coniugato all’assenza di manutenzione del verde. Ciò rende invivibile e altamente pericolosa tutta l’area, anche per i problemi legati alla sicurezza (più di una ragazza è stata salvata dal buon samaritano di turno evitando così di subire violenze). Io stessa sono stata vittima di un tale stato di degrado che ha comportato la rottura del naso e la formazione di ecchimosi sul viso, sugli zigomi, sulle mani e sulle ginocchia. Ho inoltre ancora da risolvere il problema legato alle escoriazioni sul viso dato che manca della pelle sulla fronte e sul naso.

La caduta è stata causata dalla mancanza di illuminazione, anzi è più corretto dire dal buio totale e dall’asperità dell’asfalto. Credo sia giusto denunciare un tale stato di cose, pensando anche che molti anziani percorrono quotidianamente questa strada. Alla mia voce si aggiunge quella dei commercianti stanchi di fare continue chiamate al municipio per chiedere l’illuminazione della via. Telefonate a cui non è mai seguito nulla, commercianti e residenti stanchi dei furti che si susseguono nelle automobili parcheggiate, complice il buio e ai danni dei cittadini e preoccupati anche per lo stato delle piante che sono malate e pericolanti. Sono una giornalista, mi occupo di ufficio stampa per la televisione e lavoro con la mia immagine e soprattutto con il mio viso."

* Benedetta Cimini, giornalista, protagonista della disavventura di cui vediamo gli effetti nelle foto dell'articolo.

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