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Un modo intelligente di fare la spesa: cosa non compro mai al supermercato

Per fare la spesa in maniera intelligente mi rivolgo soprattutto agli uomini e mi baso su un principio del mio amico gastronomo Beppe Bigazzi: la conoscenza fa la differenza

Spesa al supermercato

C’è un modo intelligente di fare la spesa? È quello che vorrei verificare con voi, soprattutto uomini. Le donne sanno già come fare, o pensano di saperlo, e non accetterebbero i miei consigli.

Beppe Bigazzi sosteneva: “La conoscenza fa la differenza”

Per fare la spesa in maniera intelligente mi rivolgo soprattutto agli uomini. Le donne, per questioni culturali e storiche, hanno più consuetudine con questa pratica fondamentale per la nostra sopravvivenza e per questo hanno un loro metodo consolidato, al quale non rinunciano facilmente, specie se i consigli vengono da un uomo. Quindi cari signori uomini parliamo tra noi. Mi baso su un principio fondamentale, imparato dal mio amico gastronomo Beppe Bigazzi: la conoscenza fa la differenza. In tutti i campi anche nel fare la spesa. Più ne sai e meno sbagli fai.

Per questo bisogna leggere, ascoltare, studiare, informarsi e si rischia di prendere meno fregature e di farsi meno male. Non mi venite a dire che non avete tempo. Si tratta della nostra vita, del vostro benessere. Ne va della salute e del piacere personale e per questo bisogna trovare il tempo.  Se non ci vogliamo bene noi, chi ce ne vorrà?

Nessuno ci insegna a fare la spesa

La pratica di fare la spesa ormai ci riguarda a noi uomini, per motivi vari. Perché i matrimoni spesso finiscono quando meno te l’aspetti e devi andare avanti da solo e non imparare anche a cucinare, lavarti i vestiti, magari anche a stirare e pulire casa. Sempre più gente vive da sola, sia in giovane età che da maturi. Non so se ci avete fatto caso ma io vedo tanti uomini girare tra i banchi del mercato da soli, anche nei supermercati. Questo a prescindere se siano scapoli, vedovi o separati. Anche da sposato l’uomo deve assumersi questo compito. Sento di dover fare l’articolo anche per questi motivi.

Nessuno ci insegna a fare la spesa. Quando eravamo piccoli le nostre mamme pensavano ad un futuro radioso per noi. Ci vedevano maschi affermati in professioni a stipendio fisso, sicure e inattaccabili e con una compagna accanto che provvedesse a tutte le nostre necessità. La vita invece ci ha riservato questa nuova condizione più autonoma e penso che sia un bene. Sia perché le donne non debbono essere le nostre cameriere ma le nostre compagne, quando funziona il rapporto. Se dobbiamo vivere per un tempo, o per sempre, da soli, è giusto che siamo in grado di sopperire ad ogni nostra necessità nel migliore dei modi.

Io personalmente mi sono reso autonomo, nonostante mia madre non me lo avesse permesso, fin dal mio primo matrimonio. La mia prima moglie era “femminista” e oggettivamente molto impegnata con il lavoro e le figlie ed io ero d’accordo con le sue rivendicazioni sociali e personali e decisi di appoggiarla in queste battaglie di principio. Quindi cucinavo, preferibilmente io, e collaboravo in tutti gli impegni domestici e familiari.

Il tempo passato a fare la spesa è tempo dedicato alla propria salute

Per motivi di lavoro poi ho dovuto specializzarmi nel mondo della gastronomia. Ho frequentato molti gastronomi, chef, medici e biologi nutrizionisti, apprendendo da loro tantissimo in anni e anni di trasmissioni televisive ai massimi livelli. Mi sono appassionato alla gastronomia, al cucinare e ovviamente, anche al compito niente affatto secondario del fare la spesa. Molti lo trovano quasi una perdita di tempo.

Sbagliano. Passare quelle ore tra mercati e negozi o tra i banchi del supermercato a scegliere, valutare, decidere cosa acquistare è un atto che dedico a me stesso e ai miei cari. Un’attenzione alla propria salute e al piacere di nutrirsi con soddisfazione e godimento. Fare in fretta la spesa è da stupidi. Fretta perché? Per poi stare ore in fila sulla tangenziale? Per mangiare male, cose che non digerisci, ti fanno sballare la glicemia, ti creano le premesse per problemi cardiovascolari?

La spesa intelligente

La spesa intelligente non è altro che una spesa organizzata, che tenga conto non soltanto delle esigenze della famiglia ma anche della deperibilità dei cibi, dello spazio a disposizione per il loro immagazzinamento e della rapidità del loro consumo. Ottimizzando tutti i parametri e incrociandoli con quelli altrettanto importanti della qualità e del prezzo dei prodotti, sarà possibile acquistare tutto il necessario per mangiare sano a partire dalla spesa, senza sprecare cibo e denaro. Molto si impara dall’osservazione. Io fin da piccolo molto ho imparato dal vedere le mie zie, le nonne ma anche da mia madre, sul come organizzarsi per la cucina.

Ricordo che una delle zie, la più brava a cucinare, si alzava alle 6 del mattino e andava al mercato, dove passava due ore ogni giorno. Sceglieva i prodotti in base al gusto, cercava quelli più belli e freschi. Ci andava presto perché così trovava il meglio dell’offerta. Se vai tardi al mercato trovi gli scarti. Puoi risparmiare molto perché il commerciante ha voglia di andarsene via e ti abbassa il prezzo delle rimanenze. Ma sempre scarti sono. Devi essere molto bravo a scegliere bene tra gli scarti. Quindi vi consiglio di fare come mia zia. Andate presto. Magari non tutti i giorni ma il giorno della settimana che avete scelto si.

Si compra almeno settimanalmente

L’attenzione massima deve essere messa nel non acquistare prodotti in eccesso. Quando si pensa a una dieta familiare la massima accortezza va alla varietà degli ingredienti. In qualche misura bisognerebbe avere già in testa le possibili ricette. Un po’ come fanno la spesa gli chef. Saprete che gli chef più in gamba si occupano essi per primi dell’acquisto dei prodotti per cucinare.  Questo ci insegna che chi cucina deve essere chi compra o chi redige la lista della spesa. La lista è determinante. La fai a mente fredda. Analizzando le cose che già sono nel frigo o nella dispensa. Prevedendo il tipo di consumo che se ne farà nei prossimi diciamo sette giorni. 

Io sono per una spesa settimanale, con dei ritocchi quando serve. Chi compra per un mese è più facile che incorra in errori e in valutazioni sbagliate. Non solo. I cibi sono deperibili. Se non cucini quello che hai comprato in un tempo ragionevole, rischi che perda di freschezza, godibilità, che perda anche le sue proprietà organolettiche. Insomma che non serva più a niente. Invece la tendenza nei paesi più sviluppati è quella della spesa mensile. Riempiono il carrello di cose delle quali la metà andranno nel secchio della spazzatura.

Evita di fare la spesa senza una lista ragionata

La lista la puoi compilare quotidianamente, un po’ per volta, tenendo un block notes con una penna in cucina, sempre a disposizione, annotando quello che manca via via. Al momento di andare a comprare fai un ripasso generale. Dividi le cose da comprare per settori. Frutta e verdura, anche frutta secca, fa molto bene. Scatolette, surgelati, prodotti per la pulizia, carni o pesce, acqua, pane, ecc.  Anche nel supermercato, o andando nei mercatini, troverai l’offerta divisa in scaffali o settori. 

Innanzitutto si dovranno acquistare quantità limitate di prodotti freschi che andranno poi consumati nei primi giorni della settimana. In quest’ottica è preferibile comprare alimenti versatili, cioè ingredienti che possono essere utilizzati in più preparazioni, come i pomodori freschi o le uova, preferendoli a cibi più specialistici. Io includo tra i versatili anche i cavoli, nelle loro varietà: la verza, i broccoli, il cavolfiore, i cavoletti di Bruxelles, i broccolini, il cavolo nero, quando c’è.

Bisognerebbe anche fare una riflessione sulla stagionalità dei prodotti. Noi troviamo zucchine tutto l’anno ma non è logico. Le verdure e la frutta andrebbero comprate quando è stagione, sennò compriamo roba importata chissà da dove e super conservata. Fare acquisti in maniera disordinata e compulsiva vi farà sbagliare. Butterete soldi e salute. Chi vende è alleato del Supermercato. Non dico che cerca di imbrogliarci ma cerca di vendere di tutto, possibilmente le cose più inutili e dannose, al prezzo maggiore. Se non ci fossero i cattivi compratori molte industrie alimentari fallirebbero o perderebbero ingenti capitali.

Cosa io NON compro mai

Mi viene l’idea di suggerire la mia lista al contrario. Quello che NON bisogna mai comprare. Non vi chiedo di seguirla pedissequamente ma di ragionarci su e di farne una vostra, basata su criteri di sicurezza e di salute. Sono prodotti che (già dall’etichetta e grazie alla conoscenza) sappiamo che ci fanno male. Zuccheri e sale sono da limitare per la nostra salute. Li troviamo già abbastanza nei cibi che mangiamo comunque.

Esistono dei dolcificanti a base di vegetali che uso per il caffè, non i sintetici per carità. Non bevo più di un caffè al giorno, comunque. Non è sempre possibile evitare anche quello che non ci fa bene, allora limitiamolo e variamo la dieta il più possibile. Compro acqua minerale, ma vario le marche spesso. Sono prodotti proposti con un bel packaging? Diffido. Oltretutto quella confezione di plastica e cartone mi occupa la busta della differenziata inutilmente.  

Sono prodotti messi sugli scaffali ad altezza d’occhio per invogliarci prima? Attenzione. Io non compro mai: creme di finta cioccolata fatte per il 50% con zucchero raffinato, bibite gassate zuccherate (6 cucchiaini a litro), succhi di frutta con aggiunta di molto zucchero e poca frutta, zucchero raffinato o di canna, è uguale. Non compro mai caramelle, cioccolato al latte, snack, dolci industriali, gelati industriali. Mai prodotti tartufati, sono tossici, mai cialde di caffè, costano più del caffè sfuso e la confezione che fine fa? E nemmeno insaccati o salumi se non sono artigianali e sicuri di non avere conservanti dannosi. Mai prosciutto cotto. I prosciutti crudi si, meglio al taglio e di provenienza certa. Non compro le insalate in busta già tagliate, è avviato il processo di marcescenza e costano il doppio di una lattuga fresca. Altra certezza, mai le minestre o i primi già pronti in busta.

Mai pane fatto con farine 00, preferisco -se lo trovo- il pane integrale. Mai tonno in latta, meglio quello in vasetti di vetro. Non tanto per una questione di conservazione del prodotto ma per la sua qualità. Se non te lo mostrano c’è un perché. Mai prodotti sottovuoto con etichette poco chiare. Mai prodotti che hanno un prezzo super scontato: ci dev’essere la fregatura. Non compro mai olio extravergine di oliva che costi meno di 10€ la bottiglia, che non provenga da olive di qualità dichiarata. Non può essere olio di gran qualità, per me, se è di olive mediterranee, europee o indeterminate. Gli altri oli non li guardo nemmeno. Considerate che l’olio extravergine è la base della nostra cucina. Lo mangiamo ogni giorno. Se non è buono corriamo dei rischi di salute. Non si muore sia chiaro, ma tra non morire e star molto bene c’è tutta una vita!

Resistere alle tentazioni

Riguardo alle carni e ai pesci bisognerebbe fare delle distinzioni tra fresco e congelato o surgelato. Questi ultimi prodotti sono garantiti, anche più del fresco. Bisogna scegliere in base alle possibilità di spesa e alla conoscenza. Fate attenzione alle etichette. Non abbiate paura di domandare al venditore la provenienza. Sulle carni la legge è molto rigida. Scegliete tagli meno consueti, non limitatevi sempre a bistecca e filetto. Considerate che la parte grassa è quella che dà il sapore alla carne. Comprare fettine magre significa mangiare una suola di scarpa rinsecchita, una volta cotta perde il 50% del volume. Non scegliete sempre salmone e tonno, il pesce azzurro ha ottime qualità e rese gastronomiche e costa molto meno.

Fare la spesa in modo intelligente vuol dire anche saper resistere alle tentazioni e adottare qualche piccolo stratagemma. Non andare al mercato con la fame. È accertato scientificamente che si tende a comprare molto di più. Se usiamo un carrello piccolo compreremo di meno che non avendo un carrello grande. Il nostro cervello non può accettare quel carrello mezzo vuoto e tendiamo a riempirlo di cose anche inutili.

I prodotti in offerta. Anche qui attenzione. Potrebbe essere un’occasione. A volte m’è capitato ma il più delle volte cercano di rifilarti quello che nessuno compra più. Un motivo ci sarà. Può essere che non venga comprato un ottimo prodotto per ignoranza, ma è raro. Quindi diffida delle offerte e valutale con attenzione. Per esempio riguardo ai legumi abbiamo tre possibilità. Comprarli freschi. Se li prepari subito. Secchi o in lattina, se invece vuoi stivarli e usarli più in là. Qui puoi trovare delle offerte di cui approfittare. Il prodotto secco o in lattina non deperisce in poco tempo.

Come si vede la materia è complessa. Ci torneremo sopra presto. L’importante è che impariate da soli, istruendovi, cosa è meglio per voi e cosa evitare per non dover passare ore in fila alla Asl o dal medico.