ULTIM’ORA – Regione Lazio attiva il piano sanitario d’emergenza: diversi pazienti positivi al virus letale in poche ore | Possibile lockdown prima di Ferragosto

Nella Regione Lazio sono stati identificati i primi casi autoctoni di infezione da virus West Nile - Romait.it - foto Canva
Una nuova emergenza sanitaria sta mettendo in ginocchio il Bel Paese: gli esperti hanno lanciato l’allarme.
Grande preoccupazione tra i cittadini del Lazio, dove sono stati riscontrati due casi umani di infezione da virus West Nile, a causa del quale sono stati intensificati i controlli sul territorio. Entrambi sono residenti in provincia di Latina e sono attualmente ricoverati presso l’Istituto Spallanzani di Roma.
Nonostante non siano in pericolo di vita, la paura tra i laziali non sembra essersi ridotta, complice l’identificazione di altri due casi, sui quali si stanno attualmente eseguendo degli accertamenti per verificare che si tratti effettivamente del medesimo virus.
Il suddetto è presente ormai da diversi anni in Italia (concentrato soprattutto nelle regioni del Nord), ma questi sono i primi casi autoctoni registrati nel Lazio. Ma scopriamo insieme quali sono i sintomi per riconoscerlo e in che modo viene trasmesso.
Virus West Nile: cos’è e come si trasmette
Quando si parla di West Nile, si fa riferimento a una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, ma non quelle tigre, ormai diffuse su tutto il territorio nazionale. Si sta parlando del genere Culex pipiens, che tende a colpire in particolar modo le specie aviarie selvatiche.
Dopodiché queste ultime trasmettono il virus ad altre tipologie di animali, tra cui il cavallo oppure all’uomo. In alternativa, tale infezione può essere propagata tramite il trapianto di organi, la trasfusione di sangue, o in caso più rari, attraverso il latte materno. È corretto tuttavia sottolineare che la trasmissione non si diffonde da umano a umano.

Sintomi e raccomandazioni
Nonostante la recente morte di un’anziana, il virus nella maggior parte dei casi, è asintomatico. Qualora si dovessero riscontrare dei sintomi, tra i più frequenti troviamo: febbre, nausea, vomito, mal di testa e sfoghi cutanei. Per quanto riguarda la durata (varia molto in base all’età dell’individuo), si parte da un minimo di qualche giorno e nei casi meno comuni, si arriva anche ad alcune settimane.
I bambini sono più inclini a sviluppare una febbre leggera, mentre negli adolescenti i sintomi più probabili sono rappresentati da dolori muscolari, mal di testa e una febbre mediamente alta. Invece, negli adulti e negli anziani, si possono aggiungere altri sintomi di maggiore gravità come convulsioni, disturbi alla vista, fino ad arrivare al coma. L’invito degli esperti è di prendere tutte le precauzioni del caso, che includono l’utilizzo di un repellente cutaneo. Qualora si sviluppi una febbre superiore a 38,5 c, così come alcuni dei sintomi sopracitati, si consiglia di contattare il proprio medico di fiducia.