Prima pagina » Economia » UFFICIALE – Busta paga, il Governo ti aumenta lo stipendio senza che tu lo chieda | 1.440€ in più in un anno fin da subito

UFFICIALE – Busta paga, il Governo ti aumenta lo stipendio senza che tu lo chieda | 1.440€ in più in un anno fin da subito

Bonus straordinari

Il governo potrebbe introdurre una flat tax per i lavoratori che si apprestano a fare gli straordinari, o i turni notturni - Romait.it - foto Canva

Una notizia inattesa arriva da Montecitorio: la nuova legge di bilancio sta facendo faville per tutti quanti.

Negli ultimi anni gli stipendi italiani sono rimasti sostanzialmente fermi, mentre il costo della vita ha continuato a salire. Bollette, spesa e affitti pesano sempre di più sul bilancio familiare, lasciando poco margine per risparmi o spese extra. Secondo le stime più recenti, un single che vive in una grande città ha bisogno di almeno 1500 euro netti.

Questo è ciò che spetta al mese per coprire le spese di base, mentre una famiglia con due figli ne richiede oltre 3000. Eppure, il reddito medio in Italia si ferma intorno ai 1750 euro, segno di una stagnazione salariale che dura ormai da oltre un decennio. Nel frattempo, l’inflazione ha eroso progressivamente il potere d’acquisto.

Ciò che un tempo bastava per una vita dignitosa oggi copre appena le spese minime, con il paradosso di lavoratori che, pur avendo un impiego stabile, faticano ad arrivare a fine mese. Non è un caso che sempre più italiani cerchino soluzioni alternative, tra straordinari, doppi lavori o piccole attività parallele, per far quadrare i conti. Il nodo resta però sempre lo stesso: il salario cresce meno del costo della vita.

La disparità economica

A questa disparità si aggiunge la storica differenza tra pubblico e privato. I lavoratori statali godono di maggiore stabilità e, negli ultimi anni, di aumenti progressivi legati ai rinnovi contrattuali. Chi lavora nel privato, invece, deve fare i conti con contratti bloccati, incertezze e stipendi più bassi a parità di mansioni.

Secondo i dati Inps, il gap medio tra i due settori supera i 300 euro mensili. Una distanza che, sommata alla precarietà diffusa tra i giovani, rende sempre più evidente una frattura nel mercato del lavoro italiano. Ma non tutto è perduto. Proprio per dare respiro al ceto medio, il governo sta accelerando su una misura fiscale mirata.

Banconote e monete euro
Euro – Romait.it – foto Canva

Aumento degli stipendi

Nel mirino c’è la rimodulazione della seconda aliquota Irpef, che dovrebbe scendere dal 35% al 33%. L’intervento, sostenuto da Forza Italia e Fratelli d’Italia, è pensato per chi guadagna tra i 28.000 e i 60.000 euro l’anno. Il risparmio stimato varia da 40 fino a 1440 euro annui, a seconda della fascia di reddito.

Il costo complessivo dell’operazione sfiora i 4 miliardi, coperti in parte dagli incassi del concordato preventivo biennale, il cui termine per aderire è fissato a oggi. Lo scorso anno, su 4,5 milioni di potenziali interessati, solo 600.000 avevano aderito. Ora il governo punta a utilizzare le risorse raccolte per finanziare il taglio Irpef, la misura cardine della manovra economica 2025. L’obiettivo è chiaro: più soldi in busta paga, senza che i cittadini debbano fare nulla per ottenerli.