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Trasporto pubblico, aumenta il costo del biglietto. La situazione nel Lazio e in altre regioni

Nonostante il bonus trasporti, tariffe dei titoli di viaggio in aumento già in cinque regioni del nostro Paese

Soltanto qualche settimana fa commentavamo l’arrivo del nuovo bonus trasporti, con il relativo aiuto di 60 euro stanziati dal governo. E’ notizia di queste ore che alcuni enti locali hanno alzato i prezzi delle tratte urbane di alcuni mezzi pubblici. La misura nasce per adeguarsi all’inflazione, provando a dare una mano a sindaci e governatori, alle prese con risorse sempre più esigue. Ma in quali regioni aumenta dunque il costo del biglietto per il trasporto pubblico?

Tutto nasce dalle perdite importanti registrate all’interno del settore trasporti dopo quasi tre anni di pandemia, con risorse ridotte a disposizione degli enti locali. Vediamo però quali sono le cinque regioni che presentano nel dettaglio una maggiorazione del costo dei biglietti.

Lombardia

A Milano e nella Lombardia molte società hanno già deliberato per l’aumento stabilito lo scorso 4 luglio: si registrano maggiorazioni del 3,82% per i titoli ferroviari, con il costo del biglietto che aumenta di 30 centesimi, passando da 7,4 euro a 7,7 euro. Una situazione che si presenta molto simile nel resto della regione. Infatti, anche nella città di Bergamo il biglietto urbano valido 75 minuti fa registrare un aumento del 15%, passando da 1,3 a 1,5 euro.

Piemonte, Campania, Marche e Puglia

A Torino il prezzo del biglietto integrato metropolitano dal 1° luglio è salito a 3 euro e 50 centesimi. Un rincaro che comporta una maggiorazione di 80 centesimi in più rispetto al precedente. Nessuna variazione invece per i prezzi delle corse semplici, per muoversi in città. La situazione in Campania invece, vede Napoli con un aumento della corsa semplice urbana Anm, passata da 1,1 a 1,2 euro.

Tariffe che non venivano ritoccate dal 2017. La Regione Marche aveva deliberato l’8 agosto scorso un aumento del biglietto fino al 15%. Maggiorazioni riscontrate anche in Puglia, l’ultima di queste cinque regioni che ha fatto registrare delle modifiche alle tariffe dei titoli di viaggio.

La situazione nel Lazio

Nella regione Lazio i rincari ATAC erano in realtà stati già deliberati negli anni scorsi e calendarizzati dal 1° agosto 2023. Una situazione valevole per abbonamenti e biglietti singoli. Quello che auspicano i viaggiatori pendolari è che la situazione rimanga pressochè identica, anche dopo la data indicata.

I rincari potranno verificarsi anche nelle restanti regioni

I prossimi mesi saranno tuttavia cruciali per le restanti regioni d’Italia, con rincari che potrebbero comunque verificarsi anche nelle altre località, estendendosi un po’ dappertutto. Le elezioni saranno in ogni caso l’ago della bilancia per comprendere meglio i prossimi sviluppi. Si spera che, laddove gli aumenti fossero estesi anche nel resto del territorio, il tutto avvenga in modo equo, assicurando un miglioramento del servizio.


In tutta Europa intanto, i prezzi stanno diminuendo. In Spagna ad esempio, il governo ha garantito un rimborso del 100% per i costi dei mezzi pubblici, per un lasso di tempo esteso da settembre, fino a fine del 2022. In Germania, la cifra simbolica stabilita per gli abbonamenti mensili è stata individuata e fissata in nove euro.