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Trasporti, Sada Fast Confsal: “Il gruppo Fs faccia chiarezza sul futuro di Anas”

Il sindacato Sada Fast Confsal chiede trasparenza al Gruppo FS sul futuro di Anas: cresce la preoccupazione per un possibile scorporo imminente

Trenitalia - Romait.it

Trenitalia - Romait.it (Fonte Depositphotos)

Il futuro di Anas torna al centro del dibattito sul sistema dei trasporti italiani. Le recenti indiscrezioni su un possibile scorporo da Ferrovie dello Stato (FS) hanno riacceso le preoccupazioni dei lavoratori e spinto il sindacato Sada Fast Confsal a chiedere chiarezza. “Il gruppo Fs deve spiegare quali sono i reali progetti sul tavolo”, afferma il sindacato, che teme ripercussioni sulla stabilità occupazionale e sulla gestione delle infrastrutture stradali nazionali.

Secondo il Segretario Nazionale Nicola Apostolico, la questione non è nuova e affonda le radici nella complessa fusione del 2018 tra FS e Anas, definita allora “un matrimonio forzato” e oggi al centro di una riflessione che coinvolge economia, politica e diritti dei lavoratori.

FS e Anas: un matrimonio complesso sin dalle origini

Il legame tra Ferrovie dello Stato Italiane e Anas, società che gestisce la rete stradale nazionale, nacque ufficialmente nel 2018, con il trasferimento della partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al gruppo FS.
Un’operazione allora motivata dalla volontà di creare un sistema integrato di infrastrutture e trasporti, ma che – come sottolinea il comunicato del sindacato – fu realizzata “supervalutando il patrimonio di Anas”, con l’obiettivo di mantenere l’operazione a costo zero per il bilancio pubblico.

L’acquisizione, aggiunge il sindacato, avrebbe dovuto essere accompagnata dall’estensione della concessione di Anas fino al 2052, ma tale proroga “non ha mai trovato soluzione”, lasciando ancora oggi un vuoto normativo e operativo che alimenta l’incertezza.

La Corte dei Conti conferma la natura pubblica di Anas

A distanza di anni, la Corte dei Conti, con la sentenza n.976 del 2023, ha ribadito che Anas conserva la sua natura pubblicistica, nonostante la forma giuridica di società per azioni.
Una precisazione tutt’altro che formale, che secondo Sada Fast Confsal rafforza l’idea che Anas debba restare nel perimetro pubblico, garantendo trasparenza e continuità di servizio.

“Quando altri plaudivano all’operazione – ha ricordato Apostolico – noi esprimevamo le nostre preoccupazioni, poi confermate dalla magistratura contabile. La Corte ha chiarito che Anas, pur trasformata in Spa, resta soggetta a vincoli pubblici e che la questione della concessione rimane aperta.”

Questa interpretazione mette in discussione le prospettive di un eventuale distacco dal gruppo FS, poiché riporterebbe in primo piano il tema della governance pubblica e della gestione diretta delle infrastrutture strategiche.

Le parole dell’AD di FS riaccendono il dibattito sullo scorporo

Le voci sul possibile scorporo di Anas da FS non sono recenti. Come ricorda il comunicato del sindacato, già lo scorso anno l’attuale Amministratore Delegato del Gruppo FS aveva accennato all’ipotesi durante la presentazione del Piano Industriale e in un’audizione parlamentare.

“Anas è una cosa che certamente studieremo – aveva dichiarato – perché è un tema di sinergie che non si sono verificate nel tempo. Anas è una voce di costo perché non ha revenues e tutto è basato sul finanziamento pubblico.”

Un’affermazione che, per il sindacato, ha alimentato preoccupazioni diffuse tra i lavoratori, soprattutto alla luce dell’assenza di un piano chiaro.
Negli ultimi giorni, la ripresa del tema da parte di alcuni organi di stampa ha fatto crescere ulteriormente la tensione, spingendo Sada Fast Confsal a chiedere al gruppo FS “chiarezza e trasparenza sulle intenzioni reali”.

Il sindacato: “Serve un confronto aperto e senza pregiudizi”

Sada Fast Confsal ribadisce la necessità di un confronto partecipato e pragmatico, fondato sul realismo e sulla tutela dei lavoratori. “Al momento – si legge nella nota – non sono noti i dettagli del progetto né le motivazioni che porterebbero allo scorporo. Il nostro approccio sarà fermo ma aperto al dialogo, senza pregiudizi né condizionamenti, con un unico obiettivo: la salvaguardia occupazionale.”

Il sindacato sottolinea che eventuali scelte strutturali dovrebbero essere discusse con tutte le parti coinvolte, incluse le rappresentanze dei lavoratori e gli enti istituzionali di riferimento. Solo un processo decisionale trasparente – affermano – può evitare nuove tensioni sociali e garantire la continuità dei servizi.

Serbassi (Fast Confsal): “Trasparenza e partecipazione per il futuro di Anas”

Il Segretario Generale di Fast Confsal, Pietro Serbassi, ha chiuso il comunicato richiamando il ruolo strategico di Anas per il Paese:
“Le scelte sul futuro di Anas – ha dichiarato – devono essere orientate a un sistema viario efficiente, in grado di garantire sicurezza, qualità del servizio e sostenibilità nella gestione delle infrastrutture. Solo così si potrà sostenere la competitività e la crescita economica del Paese.”

Serbassi ha poi ricordato il valore del capitale umano di Anas: “I lavoratori, con la loro competenza e senso di appartenenza, sono stati e vogliono continuare ad essere protagonisti del futuro dell’azienda.”

Da qui, l’appello finale alla dirigenza FS e alle istituzioni: fare chiarezza al più presto su ruolo e prospettive della società, evitando decisioni calate dall’alto e garantendo un percorso di confronto aperto e partecipato.

Un nodo strategico per il sistema dei trasporti italiani

La questione FS-Anas non è soltanto sindacale, ma strategica per l’intero sistema infrastrutturale italiano.
Un eventuale scorporo potrebbe ridefinire l’assetto di gestione di oltre 30 mila chilometri di rete stradale e autostradale, con ripercussioni dirette su finanziamenti, manutenzione e sicurezza della viabilità nazionale.

Per questo motivo, la richiesta di trasparenza avanzata da Sada Fast Confsal trova eco anche tra altri osservatori del settore, che invitano a valutare attentamente gli effetti di una riorganizzazione.

In un contesto in cui l’Italia punta a migliorare la connessione tra ferrovie, porti e strade grazie ai fondi del PNRR, la gestione di Anas rappresenta un tassello chiave per la mobilità sostenibile e la competitività del Paese.

Chiarezza e responsabilità per il futuro di Anas

Il messaggio del sindacato è chiaro: “non servono proclami, ma risposte concrete.”
Le lavoratrici e i lavoratori di Anas attendono di conoscere quale sarà il loro destino in un sistema dei trasporti in continua evoluzione.

La palla ora passa al gruppo Ferrovie dello Stato e al Governo, chiamati a sciogliere un nodo che riguarda non solo la governance di un’azienda, ma la visione complessiva del futuro della mobilità in Italia.
Trasparenza, dialogo e responsabilità saranno le parole chiave per evitare che una scelta strategica si trasformi in un nuovo terreno di incertezza.