Torre dei Conti, Roma: dopo il crollo si valuta la demolizione. Zona rossa e paura nel centro storico
Dopo il crollo che ha ucciso un operaio, la Torre dei Conti resta sotto sequestro. Roma valuta demolizione o messa in sicurezza dell’edificio storico

Roma, crollo Torre dei Conti
Il cuore di Roma è stato colpito ancora una volta. Dopo il tragico crollo che lunedì mattina ha travolto e ucciso l’operaio Octav Stroici, la Torre dei Conti, uno dei simboli più antichi e fragili della Capitale, è diventata un’area interdetta. La zona rossa è attiva da via Torre dei Conti fino a largo Corrado Ricci, nel pieno del centro storico. Ora, mentre i tecnici e la magistratura lavorano per chiarire cause e responsabilità, il Campidoglio si trova di fronte a una scelta difficile: demolire parte della torre o renderla stabile con nuovi interventi di sicurezza.
Roma, chiuso il cuore dei Fori: la mappa delle interdizioni
L’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri, firmata martedì, impone lo sgombero del palazzo al civico 35 e il blocco totale di via Torre dei Conti. La chiusura riguarda anche i civici 1 e 2 di largo Corrado Ricci, dove bar, negozi e attività turistiche hanno dovuto sospendere l’attività.
“Ci troviamo improvvisamente tagliati fuori dal mondo,” racconta un commerciante del rione Monti, “e non sappiamo quando potremo riaprire”.
Gli agenti della Polizia Locale presidiano costantemente la zona, non solo per motivi di sicurezza ma anche per prevenire episodi di sciacallaggio. Tre famiglie evacuate hanno già ricevuto assistenza dai servizi sociali. Le transenne e le grate metalliche, montate in fretta dal Dipartimento di Protezione civile, delimitano oggi una delle aree più simboliche e delicate di Roma, a pochi passi dal Colosseo.
Torre dei Conti: le verifiche tecniche e il sequestro giudiziario
L’intera struttura è ora sotto sequestro della Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Gli investigatori vogliono accertare eventuali responsabilità nella gestione dei lavori di consolidamento.
Nel frattempo, i vigili del fuoco hanno installato una rete di sensori per monitorare i micromovimenti della torre. Ogni minima oscillazione viene registrata in tempo reale. “La torre si muove, ma lentamente — spiegano i tecnici — il rischio di un ulteriore cedimento non è escluso”.
Le quattro pareti superiori, gravemente danneggiate, sono state “legate” con cavi d’acciaio per impedirne il distacco, mentre le squadre dei vigili restano in allerta 24 ore su 24.
Demolizione o messa in sicurezza: due scenari, un solo obiettivo
L’amministrazione comunale attende ora il parere della Sovrintendenza Capitolina e della Protezione civile. Le ipotesi sono due: una demolizione controllata della parte sommitale o una messa in sicurezza con fasce esterne.
La prima ipotesi sarebbe radicale ma risolutiva, la seconda consentirebbe invece di conservare l’aspetto originario del monumento, costruito nel XIII secolo da Innocenzo III.
“Non possiamo permetterci di perdere un simbolo come la Torre dei Conti,” ha dichiarato un funzionario della Sovrintendenza. “Ma non possiamo neanche mettere a rischio la vita delle persone”. Una decisione definitiva è attesa entro la prossima settimana, dopo il dissequestro dell’area.
Il richiamo alla sicurezza di Roma Capitale
La morte di Octav Stroici, operaio esperto e padre di famiglia, ha scosso il mondo del lavoro e rilanciato il tema della sicurezza nei cantieri.
“La tragedia della Torre dei Conti deve insegnarci qualcosa,” ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, “non solo a Roma, ma in tutto il territorio regionale: servono controlli più severi e prevenzione quotidiana”.
