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Roma affronta un dicembre nero: aumenti su spesa e mezzi ma stipendi fermi | Famiglie al tracollo

Inflazione a Roma in frenata a novembre, ma l’analisi rivela un quadro complesso: la bassa stagione frena i prezzi, mentre cibo e bevande continuano ad aumentare.

Inflazione a Roma in frenata, ma l’analisi rivela un quadro complesso: la bassa stagione frena i prezzi, mentre cibo e bevande continuano ad aumentare.

A novembre, Roma ha registrato un calo dell’inflazione dello 0,8% rispetto a ottobre, offrendo una potenziale boccata d’ossigeno ai suoi residenti. Tuttavia, questa diminuzione mensile si inserisce in un contesto più ampio dove il costo della vita rimane complessivamente più alto dell’1,1% rispetto a dodici mesi fa. I dati, emersi dal monitoraggio dell’indice dei prezzi al consumo della Capitale, delineano una situazione a due facce.

Il rallentamento inflattivo, sebbene quasi fisiologico per la bassa stagione, potrebbe non tradursi in un beneficio tangibile immediato per i bilanci familiari. Roma, dopo aver toccato un tasso inflattivo da record a ottobre, mostra segnali di frenata. Ma cosa c’è dietro questa tendenza e quali sono i settori che continuano a preoccupare i romani?

L’effetto bassa stagione sul caro vita romano

L'effetto bassa stagione sul caro vita romano

Bassa stagione a Roma: calo dei prezzi e respiro per il caro vita.

 

Il principale motore dietro la flessione dell’inflazione complessiva è da ricercare nel settore dei servizi ricettivi e di ristorazione. A novembre, il calo di questa voce è stato del 5,8%, un dato significativo che evidenzia l’impatto della bassa stagione turistica sulla capitale. Le strutture ricettive, dai grandi hotel ai B&B e alle case vacanze, hanno registrato una diminuzione dei costi ancora più marcata.

Nello specifico, i “servizi di alloggio” hanno visto una riduzione del 21,5% a novembre rispetto al mese precedente. Questo significa che dormire a Roma è costato considerevolmente meno per i turisti e, di conseguenza, ha contribuito in maniera determinante a contenere l’indice generale dei prezzi. È importante sottolineare come questo calo sia prevalentemente un effetto stagionale, legato alla minore affluenza di visitatori dopo il picco autunnale. Non rappresenta, pertanto, un miglioramento strutturale della situazione economica per le famiglie residenti, ma piuttosto una variazione ciclica tipica delle città ad alta vocazione turistica.

La spesa quotidiana continua a lievitare: Cosa pesa sui romani?

La spesa quotidiana continua a lievitare: Cosa pesa sui romani?

Il peso della spesa quotidiana grava sempre più sui romani. Prezzi in aumento.

 

Nonostante la frenata generale, l’analisi dettagliata rivela che alcuni settori chiave, vitali per la vita quotidiana, hanno continuato a registrare aumenti. A pesare sui bilanci delle famiglie romane sono principalmente i prodotti alimentari, le bevande, gli articoli per la casa e i servizi sanitari. Queste voci, infatti, hanno mostrato una tendenza al rialzo, erodendo di fatto i benefici derivanti dal calo dei prezzi nel settore turistico.

Entrando nel dettaglio, il costo della carne è aumentato dello 0,8%, mentre lo zucchero ha visto un incremento dello 0,5% a novembre. Anche il caffè, pur registrando una lieve flessione dello 0,1% nel mese di novembre, rimane significativamente più caro rispetto a un anno fa, con un aumento complessivo del 16,6% negli ultimi dodici mesi. A completare il quadro dei rincari figurano gli alcolici (+0,8%), i vini (+0,6%) e le birre. Questi incrementi nei beni di prima necessità e di consumo frequente hanno un impatto diretto e costante sulle spese quotidiane, rendendo la “boccata d’ossigeno” dell’inflazione un dato da interpretare con cautela per i cittadini.