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Tipi romani, “Campi romani” di Giuliano Compagno

«Ammazziamoli ‘sti stranieri, bruciamoli vivi!» Questo e altro durante la manifestazione anti-rom di Boccea

«Ammazziamoli ‘sti stranieri! Bruciamoli vivi!!!» Questa e altre delizie si sono ascoltate stamani durante la manifestazione anti-rom di Boccea. Mi chiedo dove sia finito quel sentimento di ironia e di solidarietà che per secoli ha distinto il popolo romano dai barbari. Io non riconosco nulla di romano a questa gente, a cui pulsano le carotidi, sempre, non solo oggi, anche ieri in auto, pure lunedì allo stadio… Sempre. Della mia prima giovinezza non ricordo nemmeno un soffio di questa folata rabbiosa che spazza via l’intelligenza da ogni luogo. E dire che negli anni Settanta non ci si andava leggeri, ma quella follia omicida conteneva almeno in sé il pudore del Male. Questo male, invece, fa schifo fisico, perché sotto ci sta una desolazione inumana, e nemmeno il rigo di un libro qualsiasi, e tutta l’ignoranza dell’universo. Io da anni chiedo una politica migratoria, una qualsiasi pur che sia, e forse questo recital degli orrori che ci tocca ascoltare è figlio dell’insipienza di una politica imbecille. Risultato? Campo Rom e Campo Romani che si fronteggiano. Da quando son piccolo, in sequenza, la colpa era tutta: dei borgatari, dei tossici, dei polacchi, degli albanesi, dei romeni, degli zingari. Avanti i prossimi. Qui Boccea, a voi mondo.                 

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