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Terzo crash per il Prof. Zenone sui sacramenti in comunione con Benedetto XVI o antipapa Bergoglio

Fino a poco tempo fa, lei, Prof. Zenone, poteva ancora annaspare nel limbo degli inconsapevoli, ma oggi sa che c’è un’inchiesta dai risultati tragici

Prof. Giovanni Zenone

Prof. Giovanni Zenone

Ah, ma allora è un vizio, è proprio una forma mentis. Pensavamo che il prof. Zenone, editore di “Fede e cultura” si fosse emendato dall’usare toni offensivi dopo le due figuracce rimediate nei giorni scorsi, di cui abbiamo scritto qui e qui . Nonostante la valanga di commenti negativi ricevuti anche dai suoi aficionados, questa volta interviene, col solito modo autolesivo, con un video sulla questione dell’una cum, ovvero sulla validità/liceità dei Sacramenti in comunione con il presunto “papa Francesco”.

Papa eretico e antipapa

Il professore continua a fare un sacco di pasticci, confondendo il papa eretico/apostata con l’antipapa (sono due cose diverse) ed eludendo la differenza tra messa valida e messa lecita. Eppure non ce lo si aspetterebbe da un “christian life coach”, come si autodefinisce.

Lo sappiamo tutti che la messa è valida se ci sono la materia, la forma, il ministro e l’intenzione, cioè se si usano pane di frumento e vino d’uva, se la formula di consacrazione è corretta, se il sacerdote è regolarmente ordinato e se ha intenzione di consacrare.

Il punto è se è lecito o no partecipare a una messa valida in comunione con un tizio qualsiasi piuttosto che col vero papa.

Secondo Lei Professore, sarebbe lecito partecipare a una messa celebrata “una cum Fedez”, per quanto validamente celebrata con tutti i crismi di cui sopra? Non credo, dato che, come spiegava il card. Ratzinger qui (sempre che Lei non ritenga di saperne di più): “Noi abbiamo Cristo solo se lo abbiamo insieme con gli altri. Poiché l’Eucarestia ha a che fare solo con Cristo, essa è il Sacramento della Chiesa. E per questa stessa ragione essa può essere accostata solo nell’unità con tutta la Chiesa e con la sua Autorità. Per questo la preghiera per il Papa fa parte del canone eucaristico, della celebrazione eucaristica. La comunione con il papa è la comunione con il tutto, senza la quale non vi è comunione con Cristo”.

La comunione con il Papa

Il “papa”, dunque, non Fedez, o un antipapa, o il primo che passa. Anzi, il card. Ratzinger diceva che al di fuori della comunione con il (vero) papa non c’è nemmeno la comunione con Cristo… Quindi sembra andare ben oltre i confini della illiceità.

Peraltro, Lei fa i corsi sul Catechismo di San Pio X, ma evidentemente non lo ha letto bene, come Le fa notare ottimamente un utente, perché in quel testo di riferimento c’è scritto: “Dobbiamo riconoscere il Papa, quale Padre, Pastore e Maestro universale e stare a lui uniti di mente e di cuore. Egli è il capo visibile della Santa Chiesa ed è continuamente assistito dallo Spirito Santo”.

Così, Lei, Professore, continua colpevolmente a sfuggire la questione su chi sia il papa, visto che ce ne sono due, ma si dice che quello legittimo sia uno solo, però non si capisce quale dei due. Non c’entra niente che piaccia o non piaccia, come Lei in modo scorrettissimo cerca di ventilare: conta se questo papa abbia il munus petrino no. C’entra se Benedetto ha abdicato o no.

Quindi Lei dovrebbe prima risolvere definitivamente la questione su chi è il papa e non bollare, come fa sempre, la Magna Quaestio con la sprezzante espressione “cretinate”.

Sono solo cretinate

Cita, inoltre, a sproposito, la dottrina della Universalis Ecclesiae Adhaesio, l’accettazione pacifica universale di Bergoglio da parte dei cardinali. Se avesse letto il libro “Codice Ratzinger” (ByoBlu ed.) che, pure, Le abbiamo mandato in dono, avrebbe appreso che questa teoria non può mai e poi mai sanare un conclave convocato a papa non morto e non abdicatario a meno di non legittimare la legge della giungla nella Chiesa di Cristo.

Ci sono oggi diversi cardinali e vescovi che stanno capendo quello che è successo, hanno richiesto il libro e per fortuna non guardano le Sue trasmissioni che contribuiscono solo a confondere le idee e a fare il gioco dell’antipapa usurpatore.

Lei poi dice che siccome Pietro rinnegò Cristo, allora oggi dovremmo accettare un papa apostata anche se il papa ha come obbligo quello di confermare i fratelli nella fede e custodirla. Guardi che Pietro non era ancora papa, quando questo avvenne. Con la stessa logica dovremmo accettare un papa che perseguita i cristiani perché Paolo lo faceva prima di convertirsi?

Ma si rende conto di quello che dice? Si legga cosa diceva San Bellarmino sul papa eretico, ma soprattutto al di là di ogni considerazione su eresia e apostasia, la questione base riguarda solo la legittimità.

E’ come se la frase “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa fosse stata detta a Pietro, ma in realtà l’incarico di Pietro lo avesse assunto abusivamente Giuda. Comprende? C’è un discorso precedente, di base, che riguarda il fatto se Bergoglio abbia o meno ricevuto l’incarico da Dio di essere il Vicario di Cristo. Il fatto che lui non piaccia è una conseguenza, non una causa: non piace a nessuno, nemmeno a Lei, perché, ovviamente, non essendo il papa, può dire liberamente “la qualsiasi” in quanto non è assistito dallo Spirito Santo.

Papa Benedetto non ha mai abdicato

Cerchi di fare mente locale, cerchi un attimo di concentrarsi: le stiamo dicendo, insieme a tre vescovi, (Lenga, Gracida, Negri) e vari sacerdoti che hanno pagato un caro prezzo, che papa Benedetto non ha mai abdicato, ma è stato costretto a togliersi di mezzo. Lui non può dichiararlo in modo aperto perché è in sede impedita. Le stiamo dicendo che il conclave del 2013 era nullo e questo è certificato sia dalla questione canonica che da centinaia di messaggi logici con cui lo stesso Benedetto XVI ci fa capire questa realtà. Ci crede? Sì/no, come vuole. Ma prima legga “Codice Ratzinger”, risolva questo problema, poi si dedichi all’una cum.

Infatti, la questione si dipana successivamente per via logica: se Benedetto ha regolarmente abdicato (e ce lo deve dimostrare), tutto a posto, e la comunione con Bergoglio è lecita. Se c’è stato un golpe, anche da un semplice punto di vista di “militanza”, prima ancora che canonico e teologico, andare alle messe una cum l’antipapa non fa che supportare il suo potere e far sì che la Chiesa cattolica visibile possa terminare per sempre. E’ ovvio, no?

Si può sostenere un antipapa?

Supportare direttamente o indirettamente l’antipapa vuol dire, peraltro, esporre un miliardo e 285 milioni di fedeli all’insegnamento di un tizio che non è assistito dallo Spirito Santo, né ex cathedra, né nell’attività ordinaria (Art. 892 CCC). Secondo Lei queste sono buone cose per un cattolico, supportare un antipapa e distruggere la Chiesa? Oppure ambisce a che questo miliardo e passa faccia riferimento a Lei e alla Sua casetta editrice per essere ben indirizzato?

Ora, per chi non è consapevole dell’illegittimità di Bergoglio c’è la dottrina del Supplet ecclesia, ovvero per chi è in buona fede, Dio rende validi e leciti i Sacramenti. Ma chi ha capito che Bergoglio non è il papa – e non c’entra niente che sia un cattivo papa o che non piaccia, o che sia peccatore, eretico, apostata (anche se queste due ultime caratteristiche lo farebbero decadere dal papato) – automaticamente non è in comunione con lui e non è giustificato da alcuna logica a partecipare alle messe una cum Bergoglio.

Ecco perché don Minutella dice, in modo perfettamente coerente: “fate terra bruciata intorno all’usurpatore e partecipate solo alle messe una cum Benedicto”. Ora, secondo Lei, andare solo alle messe con Benedetto, come fa tanta gente a prezzo di diversi sacrifici, equivarrebbe a “fare il gioco di Satana”? Ma si rende conto di cosa sta dicendo?

Le do un altro aiutino. Il discorso dell’illiceità della comunione con l’antipapa è chiarito da un banale esempio storico.

Facciamo un esempio

Immaginiamo la Parigi occupata dai nazisti. Un parigino è abituato ad andare alla parata militare tutte le domeniche, da sempre. Oggi però sfilano i nazisti agli ChampsÉlysées e il parigino che fa? Essendo consapevole dell’occupazione ci va lo stesso, o diserta la parata? Se ci va lo stesso è un collaborazionista che, egoisticamente, pur di non rinunciare alle sue abitudini domenicali supporta l’occupante e tradisce la sua patria.

Ecco perché, nonostante sia, in genere, un atto bello e patriottico andare a una parata militare la domenica, non ci si deve andare se la sfilata è “una cum” l’occupante e non una cum il legittimo presidente francese. Sarebbe alto tradimento. Quindi il parigino che diserta la parata dei nazisti occupanti onora la propria patria, anche se, con sacrificio, rinuncia al suo rito domenicale.

Si ricorda la Costituzione civile del clero francese, nel 1790? L’ha studiata? I cattolici francesi rifiutarono i sacramenti somministrati dai preti, pur legittimamente ordinati, che avevano però giurato fedeltà alla Rivoluzione. Non mi pare che siano stati censurati dalla storia cattolica, anzi. Secondo Lei San Bernardo di Chiaravalle andava alle messe in comunione con l’antipapa Anacleto II?

Allora, se Bergoglio non è il papa, ma ha scacciato il legittimo Vicario di Cristo, è del tutto logico e meritevole disertare le messe una cum Francisco e attrezzarsi per trovare dei preti che celebrino più o meno clandestinamente una cum papa Benedicto.

Agli occhi di Dio

Dal punto di vista teologico, secondo Lei ha più valore agli occhi di Dio il borghese panciuto che pur di non rinunciare a prendere la comunione settimanale scende al compromesso di prenderla alla messa dell’antipapa, supportandolo, oppure il fedele che, con sacrificio, vi rinuncia e si attrezza clandestinamente per ricevere un sacramento lecito in comunione con Benedetto testimoniando che il papa è lui?

Secondo Lei, agli occhi di Dio sarà più meritevole Lei, che vende i libri di tutti quelli che parlano male di Bergoglio, per lei legittimo papa, compresi quelli di don Roncaglia (che però celebra una cum Benedicto), o don Minutella, che si è fatto massacrare per gridare al mondo che Bergoglio non è il papa, non ha il munus, non ha l’investitura da Dio ed è un pifferaio di Hamelin?

Ma, senza dare retta ai miei numerosi esempi, si faccia spiegare la questione dal Suo autore don Enrico Roncaglia, del quale Lei ha appena pubblicato un libro e che celebra solo una cum papa Benedicto. E gli chieda scusa, dato che, col Suo solito fare sprezzante, gli ha dato involontariamente del cretino.

Fino a poco tempo fa, Lei, Professore, poteva ancora annaspare nel limbo degli inconsapevoli, ma ha avuto la cattiva idea di prendere di petto la questione Codice Ratzinger. Quindi Lei oggi sa che c’è sul tappeto un’inchiesta dai risultati tragici, di una gravità inimmaginabile per il futuro della Chiesa, e Lei, invece di cercare doverosamente di capirci qualcosa (e da lì legittimamente, poi assumere una posizione più o meno ragionata sull’una cum) snobba la questione, con la solita terminologia offensiva.

E questo non fa che aggravare ancor più, se fosse possibile, la Sua posizione morale, spirituale e professionale.