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Terremoti, la Toscana trema: panico e danni, per fortuna nessun ferito

Sciame sismico al Mugello, la scossa più forte è stata di magnitudo 4.5. Un secolo fa nella stessa zona un devastante evento causò oltre 100 morti

Era il 29 giugno 1919 quando il territorio del Mugello venne devastato da un terremoto che raggiunse l’impressionante magnitudo di 6.2 gradi e causò oltre cento vittime. Ora, a distanza di un secolo, la terra è tornata a tremare nella stessa area dell’Appennino tosco-emiliano – fortunatamente con esiti molto meno tragici.

Non ha infatti provocato feriti, ringraziando il cielo, lo sciame sismico che ha avuto come epicentri i comuni di Scarperia e San Piero e di Barberino del Mugello, nel fiorentino: circa novanta scosse registrate in dodici ore, la più forte di magnitudo 4.5 alle ore 4:37 di lunedì mattina. Scosse che in realtà sono più probabilmente legate alla faglia attivatasi nel 1542, come spiegato da Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Magra consolazione per quanti, svegliati in piena notte, si sono riversati in strada per timore di crolli, rifugiandosi anche nelle auto per riuscire a ripararsi dalla pioggia. Alla fine, comunque, i primi sopralluoghi effettuati dai carabinieri non hanno rilevato gravi danni, se non a Scarperia e San Piero, dove è stato lesionato il campanile del Convento del Bosco ai Frati, e a Barberino del Mugello, dove sono stati dichiarati inagibili la chiesa di San Silvestro e il municipio.

In ogni caso, in via precauzionale è stata decisa la chiusura delle scuole in tutto il Mugello, mentre la circolazione ferroviaria, interrotta per le verifiche del caso, è poi ripresa regolarmente dopo alcune ore.

L’INGV, tuttavia, ha invitato a non abbassare la guardia: «L’area del Mugello è nota per dare sequenze sismiche ricche di eventi» ha infatti dichiarato il sismologo Antonio Piersanti. «Nelle ore successive al terremoto di intensità 4.5 si sono verificate più di 50 altre scosse. Ci attendiamo che continueranno nei prossimi giorni, e non possiamo escludere nulla, neppure scosse di magnitudo più significativa».

Proprio per questo, il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella ha annunciato l’attivazione di un numero verde, mentre sono state attivate le unità di crisi: anche quella del Ministero dei Beni Culturali, al lavoro «per la verifica e la messa in sicurezza del patrimonio culturale eventualmente danneggiato dalle scosse di terremoto».

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