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Teatro delle Esposizioni, “Due o tre cose che so di lei”

Giunge alla quinta edizione l’incontro tra borsisti e pubblico romano

Fino a stasera al Teatro delle Esposizioni si svolgerà l’annuale evento di presentazione dei progetti di artisti e ricercatori borsisti dell'Accademia di Francia, attraverso un percorso che toccherà i luoghi più suggestivi di Villa Medici. La manifestazione, nata nel 2010 per volontà del direttore dell'Accademia di Francia a Roma, Éric de Chassey, è una perfetta commistione delle tre missioni dell'Accademia: la missione Colbert, istituita nel XVII secolo, che vede l'accoglienza degli Artisti a Villa Medici, la missione Malraux, che dagli anni 60 con il fine di diffondere la cultura attraverso l'organizzazione di eventi culturali e artistici e la missione patrimonio, con lo scopo di tutelare e valorizzare Villa Medici e i suoi giardini; inoltre offre un portante momento di incontro e dialogo tra i borsisti e il pubblico, di confronto, tra artisti e ricercatori.

“Il Teatro delle Esposizioni nasce dall'idea di realizzare un laboratorio multiforme per gli artisti in residenza a Villa Medici, con loro e attorno a loro, in cui possano mostrare lo stato del proprio lavoro ed entrare in contatto con i percorsi di creazione di altri artisti con cui, per un periodo di un anno o di diciotto mesi, condividono il luogo di vita e di lavoro.” Éric de Chassey Il curatore della quinta edizione è Claudio Libero Pisano, dal 2007 direttore del CIAC, il Centro Internazionale per l'Arte Contemporanea di Genazzano, che ha scelto il titolo “ Due o tre cose che so di lei” dal famoso film di Jean Luc Godard presentando perfettamente il filo rosso che lega i diversi lavori dei borsisti e il senso di multidisciplinarietà dell'evento: la città, la cultura di massa e il senso contemporaneo della vita, centro del film di Godard insieme alla “lei” protagonista del film. Come spiega Pisano, alcuni dei progetti presentati dai borsisti si focalizzano “su degli elementi riferiti alla città di Roma, alle sue architetture, al suo stato attuale di città magnifica ma complicata, alla sua storia fatta di leggende e fantasmi; ai protagonisti della sua scena artistica e intellettuale. In altri, l’attenzione è rivolta a frammenti di una cultura manuale del tutto dimenticata. In altri ancora l’attenzione è puntata sulla storia interna a Villa Medici, che è Roma ma è anche un mondo a sé.

Tutti i lavori esprimono la volontà di sollecitare la memoria con esperienze intellettuali, con elementi di quotidianità, di storie a volte scomode, che restituiscono un punto di vista fuori da schemi preordinati.” All’evento, strutturato nelle due giornate di ieri e oggi, sono presenti: il progetto di Amélie Bernazzani in collaborazione con Marco Raparelli, la mostra di Géraldine Kosiak, il video di Assaf Shoshan, l'installazione sonora di Emmanuel Carlier in collaborazione con Alessandro Sarra e Boris Jollivet, il progetto di Simon de Druille, la mostra di Luigi Ontani su invito di Carole Halimi, l'installazione di Ryoko Sekiguchi in collaborazione con Felipe Ribon, la piccola installazione di Emmanuelle Pagano, il progetto di Jakuta Alikavazovic, l'esposizione di Silvia Giambrone su invito di Giovanna Zapperi, l'installazione performativa ideata da Sebastian Rivas, Amandine Bajou e Géraldine Kosiak, con Amandine Bajou e Caroline de Cornière, Mercoledì 28 è stata la volta del video e video-performance di Hicham Berrada, la performance di Chiara Fumai su invito di Giovanna Zapperi e la perfomance musicale di Nicolas Chaix. Stasera, invece, avrà luogo una lettura di Emmanuelle Pagano oltre ai video e video-performance di Hicham Berrada con le musiche di Laurent Durupt.

Il programma di residenza dell'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, rivolto ad artisti e studiosi di lingua francese e di tutte le nazionalità, offre la possibilità di sviluppare liberamente la propria ricerca, entrando in contatto con un luogo unico e significativo come Villa Medici e con la città di Roma.

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