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Un Albero della Cuccagna a Roma come forma di provocazione

Installazione al Parco delle Energie Ex Snia di via Prenestina a firma di Luigi Bruno. Rimarrà fino al 30 Maggio

Un albero, quello della cuccagna, e una serie di partecipanti, che, tentando e ritentando, devono riuscire a prendere i premi posti in cima ad un palo. Generalmente, si tratta di generi alimentari. Per rendere ancora più ardua l’impresa, solitamente si cosparge il palo di grasso o altre sostanze che rendano più difficile l’arrampicata dei concorrenti.

Secondo James Frazer, scozzese antropologo e storico delle religioni, l’albero della cuccagna affonda le sue radici molto indietro nel tempo, nei culti arborei diffusi in tutta Europa a partire dall'area celtica: le feste del Maggio sarebbero una persistenza degli antichi culti della fertilità, centrali presso le popolazioni agricole.

Al centro dei bisogni c'era il cibo. Al centro della scena c'era l'Albero di Maggio, venerato come simbolo della nuova stagione e delle sue promesse di abbondanza. Attorno c'era la festa (e le feste popolari hanno al centro il cibo, anche quando sono religiose) e la sacra rappresentazione – o la rappresentazione del sacro.

Sempre secondo la teoria in questione, le popolazioni germaniche onoravano gli alberi e gli dei a cui essi appartenevano, e, probabilmente, offrivano agli dei del cibo, in genere focacce (Kuchen), che appendevano all’albero consacrato, per celebrare le nuove fioriture.

L'albero della Cuccagna, dunque, sarebbe ciò che oggi resta dell’Albero sacro di Maggio, tuttavia spogliato di ogni significato sacrale.

Riportiamo qui questi accenni storici, per comprendere meglio cosa ci troviamo di fronte se ci rechiamo presso il Parco delle Energie Ex Snia, di via Prenestina, dove un albero della cuccagna è stato installato all’inizio del mese di Maggio. Rimarrà fino ad oggi, 30 Maggio.

L'idea nasce dalla creatività del designer Luigi Bruno. Classe 1986, si diploma in disegno industriale presso l'istituto Quasar di Roma e, dopo alcune esperienze lavorative nel campo della prototipazione e della scenografia cinematografica, si avvicina al mondo dell'arte, affascinato dal potere suggestivo delle installazioni.

Il suo progetto è una rivisitazione, in chiave moderna e provocatoria, di un antico gioco popolare, l'Albero della Cuccagna, appunto, che diventa, con Luigi Bruno una forma di contestazione nei confronti della condizione sociale attuale, un modo di definire l'impossibilità di realizzazione personale che vige oggi nell'immaginario di chi non ha un lavoro e di chi ambisce a trovane uno che lo appaghi. Un lavoro meticoloso, fatto con impegno e costanza. Un insieme di manualità, creatività e passione a servizio di un pensiero comune, di un diritto comune: il diritto al lavoro.

*Foto dalla pagina Facebook Albero della Cuccagna/Installazione

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