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Tassista aggredito, Ati Taxi: “4 aggressioni in due mesi, chiediamo telecamere”

Tassista assalito e picchiato a Montespaccato, come garantire maggior sicurezza a questa categoria di lavoratori?

All'alba del 17 febbraio un tassista, in zona Montespaccato è stato assalito e picchiato da una banda criminale nel tentativo di rubargli l'automobile. Durante la corsa in taxi uno dei clienti, una donna, è scesa dal taxi con una scusa, e a quel punto gli altri passeggeri, tutti di sesso maschile hanno preso a calci e botte il tassista. I residenti della zona, avendo udito le grida della vittima hanno chimato la polizia che è intervenuta sul posto. Alcuni degli aggressori sono scapppati con l'incasso della giornata mentre uno di loro è stato arrestato. Un episodio gravissimo e violento, che sembra anche premeditato. Abbiamo parlato di sicurezza sul lavoro per la categoria tassisti con Caludio Fagotti di Ati Taxi

“La vittima di questa barbara aggressione è fortemente traumatizzata, la sua prognosi è di 8-10 giorni per diverse ferite e contusioni riportate. Nella categoria dei taxi questo episodio ripugna e spaventa anche perché non si tratta di un caso isolato. Ci sono state quattro aggressioni in due mesi, una anche a danno di una donna, sia di notte sia in pieno giorno.

Ci siamo rivolti a Roma Capitale e alla Regione Lazio circa un mese fa per parlare proprio di sicurezza e quello che è stato proposto è l'utilizzo di telecamere all'interno dell'abitacolo che possono essere attivate dal conducente solo ed esclusivamente in caso di pericolo. Il dispositivo funzionerebbe così: nel caso in cui il conducente si senta in pericolo può con un tasto iniziare a registrare ciò che avviene all'interno della sua auto e la telecamera sarà direttamente in collegamento con la centrale taxi la quale trasmette le immagini alle forze dell'ordine, alle quali quindi passa la possibilità di intervenire e in che modo. Alcune compagnie romane già dispongono di questo strumento e noi vorremmo che fosse un'iniziativa legalmente prevista e a spese del Comune. Non è un investimento costoso ma vorremmo che fosse una tutela assicurata dal Campidoglio. Il diritto di privacy del cliente è assicurato perché la telecamera non registra e se lo fa è solo dal momento in cui avverte un rischio per la propria incolumità e ciò è garantito dal fatto che le immagini di ciò che avviene vanno direttamente a questure o caserme”

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