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Patentino per cani pericolosi, delegata Raggi: “Necessario in tutta Italia”

A Milano approvato obbligo per proprietari di cani appartenenti a razze potenzialmente pericolose di un documento di idoneità

È stato approvato a Milano il provvedimento che obbliga i proprietari di cane appartenenti a razze potenzialmente pericolose a possedere un patentino di idoneità. La maggior parte di queste razze sono state selezionate dall'uomo per essere sempre più territoriali, mordaci, da difesa e da guardia. Alcune delle razze coinvolte sono: american bulldog, pastore maremmano abruzzese, dogo argentino, pitt bull, rotweiler, bull terrier, lupo cecoslovacco, cane lupo italiano, cane corso.

La loro tendenza genetica è dunque stata amplificata e potenziata per scopi umani. Ma purtroppo sono stati frequenti gli incidenti, anche letali, che hanno visto questi esemplari attaccare i loro proprietari o degli estranei.

Il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali contenente questo provvedimento è stato approvato il 3 febbraio ma solo nel capoluogo lombardo. La strategia è quella di educare ad un corretto rapporto tra animale e uomo, nella conoscenza del comportamento del cane che si sceglie, bisogni e inclinazioni della razza. Questa iniziativa dovrebbe essere estesa sul territorio nazionale? Ne abbiamo parlato con la delegata per i diritti animali del Comune di Roma, Loredana Pronio.

 

“È un'iniziativa che auspico verrà estesa su tutto il territorio nazionale. Gli esemplari appartenenti alle razze pericolose sono cani che se gestiti da persone che conoscono la tipologia di animale che hanno scelto, sono affettuosissimi. Il problema sorge tutte le volte in cui questi animali vengono adottati o comprati da persone prive di esperienza, che non conoscono la razza, magari solo per un piacere estetico. Ogni razza ha le sue caratteristiche e rispettarle significa innanzitutto conoscerle. Questi cani, per lo più molossoidi, sono molto attaccati al un nucleo famigliare e che per questo facilmente possono vedere in un estraneo una minaccia. Questo petentino, facendo una similitudine, è un po' come quello che devono avere i conducenti delle auto: serve a dimostrare che il proprietario dell'animale conosce ed è in grado di gestire in modo conforme alla sua genetica e alle sue inclinazioni, il cane che ha scelto di avere come compagno di vita.

Vorrei ricordare che l'adozione è una relazione e quindi è importante valutare il contesto in cui vivrà l'animale. Nel caso del canile per l'animale è una necessità essere adottato, mentre per l'umano è una volontà: la necessità e la volontà devono incontrarsi ma nel rispetto di entrambi, sopratutto dell'animale che non può tutelarsi. Le faccio un esempio: mi è stato richiesto in adozione un cane di due anni da una signora di 70 anni e purtroppo ho dovuto rifiutare l'adozione. Un cane di due anni che fine farà quando la signora non ci sarà più? E inoltre le energie di un cane di due anni hanno esigenze di socializzazione, movimento e uscite che una persona di questa età non può garantire. Nei canili ci sono cani di ogni età, taglia e razza, e di queste occorre tener conto, e spostare l'asse su incontri compatibili tra animale e uomo”.

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