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Su Groupon nidi in vendita, la denuncia di Onda Gialla

La denuncia dell’associazione romana: “Come se il servizio educativo reso a un bambino dai 0 ai 3 anni possa essere equiparato a una bistecca o a una gita a cavallo. Un insulto all’etica professionale e alle regole della concorrenza”

La scuola è in vendita. Almeno su Groupon, dove un abbonamento part-time a un nido costa solo 90 euro; 100 il full-time. “L’anno si chiude nel modo più indecoroso possibile: con gli sconti annunciati da un nido della provincia di Roma sul più noto sito di offerte on-line. Come se il servizio educativo reso a un bambino dai 0 ai 3 anni possa essere equiparato a una bistecca o a una gita a cavallo. Un insulto all’etica professionale e alle regole della concorrenza”: con queste parole, Onda Gialla – l’associazione che rappresenta i nidi e gli Spazi Be.bi in convenzione di Roma Capitale – commenta l’offerta apparsa sul noto sito. “A questo – sostengono da Onda Gialla – hanno condotto le scelte scellerate della politica e le mancanze amministrative: finora si parlava di sottostare alle leggi di mercato; adesso dovremo piegarci alla legge del mercato. E ci si chiede: alla fine, chi ci rimette davvero?”.

Proprio da Onda Gialla, proviene anche un ricorso al TAR del Lazio: l’associazione chiede che sia annullata la delibera di Giunta n. 266/2015 che, modificando la n. 244 del 2013, riguarda la “Gestione indiretta del Servizio Nido e Spazio Be.Bi. mediante acquisizione di posti presso le strutture private accreditate inserite nell'apposito Albo di Roma Capitale – Anno educativo 2015/2016”. 

“Con tale atto amministrativo – spiegano dall’associazione Onda Gialla – il Comune ha riproposto il modello gestionale”, considerato dalla stessa associazione “fallimentare”, della “precedente delibera (ovvero quella del 2013, ndr), introducendo elementi peggiorativi che hanno inciso in maniera gravosa sul settore ed hanno già portato alla chiusura di molte strutture convenzionate”.

In particolare – continuano – “il trattamento economico riservato resta assolutamente inadeguato a garantire la stessa sopravvivenza dei servizi all'infanzia in convenzione, sottoposti a continui tagli a partire dal 2010. A parità di servizio, ancora oggi l’amministrazione corrisponde ai convenzionati meno della metà di quanto spende mensilmente per un bambino frequentante un nido pubblico”.

“Quella di Onda Gialla – si spiega in un comunicato – non è una prova di forza, ma una rivendicazione di diritto. E siamo fiduciosi che la giustizia amministrativa ce ne darà conferma”.

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