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Storia del dipendente Atac, invalido per il lavoro ma maratoneta

Falsi invalidi. L’indagine interna dell’Atac su un dipendente dichiarato inidoneo al lavoro ma maratoneta nello sport

"Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti", (Confucio). E seppur umilmente mi concedessi la licenza di unire le due cose in una? Anzi, facciamo così che è meglio, cioè, vi racconto un fatto, un malcostume non certo raro ma diffuso e noto, che nella fattispecie ha dell'incredibile, anche se, tutto sommato, siamo abituati a certe prodezze. Tornando a Confucio, mettiamoci nelle condizioni di pensare addirittura al miracolo realizzato da un essere umano, che non solo ha superato gli altri, ma anche e soprattutto se stesso. Un dipendente dell'Atac, infatti, che per anni aveva spedito all'Ufficio Personale della partecipata azienda romana, certificati di inidoneità fisica, impossibilitato com'era a svolgere le sue mansioni di autista, macchinista e operaio, essendo stato collocato, giocoforza, a livello impiegatizio, non ha resistito alla tentazione di dare il meglio di sè, allo scopo di far gridare il mondo al grande prodigio.

In che modo? E' molto semplice… Il nostro onest'uomo, patito dello jogging, andava a correre con regolarità, partecipando addirittura alle maratone. Per di più,  il tale usufruiva anche della legge 104 e a quanto sembra, andava a gareggiare proprio nei giorni in cui avrebbe dovuto assistere la madre malata. Considerando le prove raccolte fin'ora, l'uccel di bosco rischia seriamente il licenziamento. Tenendo in grande considerazione i singolo caso, l'Atac ha deciso recentemente di avviare un'inchiesta interna con a capo il  direttore generale Marco Rettighieri. Attraverso la stessa, si indagherà a fondo, per far luce sulla posizione di 140 dipendenti. "Quelli dei falsi invalidi, quelli che un muto dice ad un sordo che un cieco lo sta guardando", (Rina Brundu).

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