STOP CONTROLLI – Da giugno alcune auto saltano la revisione obbligatoria | Il Ministero ha già firmato il via libera

Auto (Fonte Depositphotos) - Romait.it
Con le nuove leggi pare che alcuni automobilisti faranno a meno della revisione. Realtà o utopia? Andiamo subito a scoprirlo.
Coloro che hanno un’automobile sono consapevoli del fatto che devono rispettare delle scadenze altrimenti si andrà incontro a delle spiacevoli situazioni (multe da pagare e, nella peggiore delle ipotesi, il ritiro della patente).
In questo caso si può menzionare la revisione, ovvero un controllo obbligatorio dell’automobile che serve appunto a verificare lo stato complessivo e la sua sicurezza. Esso deve essere eseguito a determinati intervalli a seconda dell’età del mezzo e si analizzano le diverse componenti meccaniche del veicolo. Infatti serve a garantire la sicurezza in strada e a ridurre l’inquinamento.
C’è il controllo della rumorosità della marmitta, della corrispondenza del numero di telaio con quello sulla carta di circolazione, dei sistemi di pulizia e delle spie. La revisione si deve effettuare presso officine autorizzate dal Ministero dei Trasporti e avviene dopo 4 anni dall’immatricolazione mentre quelle successive vanno compiute ogni due anni.
A tal proposito sul sito prealpina.it sono state riportate le parole dell’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri in merito al discorso della revisione. Sembra che cambierà qualcosa per una determinata categoria di persone.
La revisione dell’auto non si farà più? Ecco la verità
Da premettere che le multe oscillano tra 159 e 639 euro se la Polizia nota che la revisione auto è scaduta. Ci può essere anche il ritiro della carta di circolazione con un fermo amministrativo nel mezzo per tre mesi. Da quest’anno le operazioni di revisione diventano più precise e si basano più che altro su diagnosi elettroniche.
Da ricordare che i veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate (camion e autobus) devono essere revisionati ogni anno. Una spesa che potrebbe incidere negativamente sull’economia di una famiglia. Per questo motivo la politica è scesa in campo “contro l’ennesima follia green”.

La proposta fatta per tutelare una categoria di cittadini
“L’obiettivo è difendere il diritto alla mobilità e al lavoro di tutti quei cittadini che già oggi sottopongono il proprio mezzo a revisione ogni due anni e che non possono permettersi né controlli più frequenti né l’acquisto di un’auto nuova“, ecco come ha esordito la Tovaglieri.
Poi ha proseguito riferendo una proposta fatta agli altri vertici per tutelare gli interessi di chi si trova in difficoltà: “Per coloro che percorrono meno di 1.000 km l’anno stiamo valutando di chiedere di allungare, invece di ridurre, l’intervallo tra una revisione e l’altra…È il primo passo di una battaglia che proseguirà con altre iniziative per difendere i cittadini da questa ennesima vessazione pseudo-green imposta dall’Europa”.