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Stefania Sandrelli: “Roma, Pasolini, la mia vita l’amore e il cinema”. Il racconto intimo di una diva senza maschere

Stefania Sandrelli si racconta: gli anni romani accanto a Pasolini, la crisi del cinema e gli amori che l’hanno segnata. Un ritratto sincero e luminoso

Stefania Sandrelli

Stefania Sandrelli

Stefania Sandrelli non ha bisogno di presentazioni. A 78 anni, conserva la stessa energia di quando, giovanissima, conquistò il pubblico in Divorzio all’italiana. Oggi, con la naturalezza di chi ha vissuto intensamente, racconta la sua Roma: quella dell’Eur, dei pomeriggi accanto a Pasolini, dei set leggendari e degli amori che hanno fatto parlare il Paese.
«Vivevo vicino a Pier Paolo, con mia madre e Amanda, che era piccola. L’Eur era il luogo perfetto per un po’ di privacy. Con lui prendevo il gelato: era già il grande poeta, ma parlava con tutti».

La Sandrelli all’Eur con Pasolini: un’Italia che si specchia nel passato

Sandrelli rievoca quei giorni con tenerezza. «Pasolini era un vicino di casa speciale. Giocava a pallone con il mio ex marito, e scherzava con Amanda. Quando la vide con le ginocchia sbucciate, le disse: “Le hai fatte così perché preghi troppo sul pavimento?”».
Un ricordo che restituisce un volto intimo e quotidiano del poeta, lontano dai toni drammatici con cui spesso viene raccontato.

Il cinema e la crisi delle sale: «Roma deve tornare ad amare i film»

«Oggi il vero problema è che le sale chiudono. Anche se in città ci sono segnali di rinascita, i film durano troppo poco. Il cinema all’aperto non può sostituire la sala», dice l’attrice.
Parole che risuonano come un appello alla città che più di ogni altra ha dato volto e voce al cinema italiano. Roma, con i suoi quartieri e le sue piazze, è stata lo scenario della carriera di Sandrelli — da Io la conoscevo bene a La chiave, da C’eravamo tanto amati a L’ultimo bacio.
«Roma è la mia seconda casa», confessa. «Ogni volta che torno, mi sembra di sentire ancora le voci dei registi e degli attori con cui ho condiviso una stagione irripetibile».

Gli amori e le ferite di Stefania Sandrelli: «Ho amato tre uomini, e li rifarei tutti»

Non si nasconde, Sandrelli. «Ho amato tre uomini: Nicky Pende, Gino Paoli e Giovanni Soldati».
Del cantautore genovese parla con ironia: «Gli spaccai un po’ di cose, perché trovai vestiti da donna non miei. Mi disse che erano miei. Io gli urlai: li conosco i miei vestiti!».
Oggi il suo equilibrio è Giovanni Soldati, con cui condivide la vita da oltre quarant’anni. «È la mia roccia. A Viareggio ci vediamo con Marcello Lippi, mangiamo budini di riso e parliamo di calcio. Io ascolto, loro parlano di Juve».

I grandi del cinema e la leggerezza di Stefania

Sandrelli rievoca con affetto Robert De Niro, conosciuto sul set di Novecento: «Era in macchina, silenzioso. Mi voltai e dissi: “Oh Madonna, come sei carino!”. Non parlava, ma sorrideva».
Su Gassman: «Il più grande. Mi prese in giro a Cannes per aver ordinato un “americano” senza sapere cosa fosse».
Di Mastroianni dice: «Mi somigliava per quell’indolenza bellissima. Sul set si addormentava, io invece ballavo».

Ribellione, ironia e libertà di Stefania Sandrelli

Dopo La chiave, Tinto Brass le propose un altro film. Lei rispose con una battuta che è diventata un manifesto: «Buona la prima».
«Poi arrivarono Playboy e Playmen, e mi parlarono di “pezzetti di glutei”. Risposi che non sono un pollo arrosto».
Un modo per dire che si può essere sensuali senza rinunciare al rispetto di sé. «Sono maliziosa, sì, ma anche ribelle. Ho sempre difeso la mia libertà, anche a costo di sembrare scomoda».

La madre, i piedi contati e la casa di Viareggio

Dietro la diva c’è la madre. «La sera contavo i piedi dei ragazzi che dormivano da Amanda, per vedere se eravate tutti rientrati. Forse ho contato anche i tuoi».
A Viareggio, nel suo rifugio sul mare, dorme ancora nel letto della bisnonna: «L’ho ritrovato sulla terrazza. Ora è il mio posto del cuore. È come dormire nella memoria».

L’eredità di un’icona romana

Stefania Sandrelli resta una delle figure più amate del cinema italiano. Roma, che l’ha adottata da giovane, la riconosce ancora come una delle sue voci più autentiche: elegante ma popolare, raffinata ma vicina alla gente.
«Se capita, ballo da sola», dice sorridendo.
E in quell’immagine c’è tutta la sua filosofia: vivere con leggerezza, anche quando la vita diventa un film che non sempre ha il lieto fine.