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Stadio Roma, Codacons: Esposto in Procura con 3 location alternative

Di Maio: “Noi siamo stati gli unici a non prendere un euro, tutte le altre forze politiche hanno preso soldi da Parnasi”

Il Codacons scende ancora una volta in campo contro lo Stadio della Roma a Tor di Valle. Lo fa con un nuovo esposto in Procura e proponendo tre possibili location alternative all’ex ippodromo: l’area dove attualmente si trova la Fiera di Roma, l’Eur (al posto del Luneur) o ristrutturando e allargando lo stadio Flaminio.

Oltre quindi alla proposta di cancellare con un colpo di spugna il progetto targato Marino/Caudo prima e della Giunta Raggi poi, il Codacons si rivolge nuovamente alla Procura della Repubblica, dopo averlo fatto già nel novembre 2016 e dicembre 2017, ma questa volta “ulteriormene legittimato” dall’inchiesta in corso che ha portato all’arresto di 9 persone. L’associazione chiederà alla magistratura di accertare eventuali responsabilità di Comune, Regione Lazio e Anac, ripercorrendo le denunce e diffide presentate dall’associazione in sede di Conferenza dei servizi e all’Autorità Anticorruzione e relative a quelle che l’associazione stessa definisce “irregolarità del progetto Tor di Valle”.

Istanze “rimaste lettera morta e che ora- spiegano dal Codacons- a seguito delle indagini della magistratura, acquisiscono enorme valore amministrativo e penale”. Non solo, il Codacons, ha anche diffidato il sindaco Virginia Raggi a sottoporre con urgenza il progetto sullo stadio al Consiglio Comunale, così come prevede la legge, al fine di decretarne l’annullamento definitivo. Pena, la richiesta al Tar della “nomina di un commissario che si sostituisca all’amministrazione”.

Per quel che riguarda i tre progetti aletrnativi, il Codacons spiega che “si tratta di un progetto che permetterebbe di realizzare lo stadio sfruttando terreni e strutture ad oggi inutilizzate, senza costi per la collettività e senza possibilità di speculazione da parte dei privati”.

“Sono tutti siti privi di problemi di natura idrogeologica e già ampiamente serviti dal trasporto pubblico, in grado di accogliere l’afflusso di tifosi- spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi durante la conferenza stampa- Sottoporremo ora le tre proposte al sindaco Raggi, considerato che con ogni probabilità il progetto Tor di Valle è destinato a crollare sotto il peso dell’inchiesta della magistratura e dei nostri ricorsi”.

Su Luca Lanzalone: Il Codacons ha depositato oggi l’annunciato esposto in Procura sul caso dello Stadio della Roma. Nell’atto, in cui si chiede di accertare eventuali responsabilità di Comune di Roma, Regione Lazio e Anac in merito ai fatti contestati dalla magistratura, l’associazione solleva la questione del ruolo rivestito da Luca Lanzalone. Scrive infatti il Codacons nell’esposto: “La sindaca Raggi dovrebbe spiegare per quali ragioni ha ritenuto di fare di Lanzalone il soggetto deputato ad occuparsi, per così dire, della gestione politica e tecnica dei rapporti con la Società di Parnasi, in ordine alla realizzazione del progetto in questione, pur esistendo un Assessore a ciò deputato e potendo attingere, sul piano tecnico-giuridico, all’interno della vastissima platea di dirigenti e Tecnici, presenti tra i ranghi del personale del Comune”.

“Consentendosi in tal modo l’esproprio, da un lato, delle funzioni del competente assessore all’Urbanistica, all’epoca il prof. Paolo Berdini, peraltro ben presto silurato, come è noto, nonché delle funzioni dei Tecnici e dirigenti del Comune e della stessa Avvocatura comunale, e, dall’altro, l’esproprio delle stesse funzioni di indirizzo e coordinamento del Sindaco, che sulla carta dovrebbe essere il soggetto maggiormente titolato a mediare, nel nome degli interessi pubblici, con la società incaricata della realizzazione del progetto. La sindaca Raggi dovrebbe anche spiegare per quali ragioni ha ritenuto di non formalizzare il ruolo di Lanzalone, pur offrendo il Testo unico degli Enti Locali, recato dal dlgs n. 267/2000, un’ampia gamma di figure di incarichi esterni, che i Comuni possono conferire a soggetti esterni all’Ente, al fine di sopperire all’eventuale assenza di professionalita’ interne”.

Le ultime dichiarazioni di Luigi Di Maio: “Sul caso Roma l’unica colpa è che ci siamo fidati dell’avvocato sbagliato” dice Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello sviluppo, a “Coffee break” su La7.  “Io non ho notizie di nessun tipo di crisi di maggioranza né tanto meno il movimento chiederà alla sindaca Raggi di farsi da parte”.  Aggiunge poi: “Noi siamo stati gli unici a non prendere un euro, tutte le altre forze politiche hanno preso soldi da Parnasi. Noi veniamo trattati come criminali e gli altri sono quelli che ci accusano”. (Agenzia Dire)

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