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Roma, sit-in al Casale di via di Grotta Perfetta

Presidio per chiedere che AsiCiao ed Acli abbandonino la struttura

Sit-in nei pressi del Casale di via di Grotta Perfetta 610, organizzato dal coordinamento Roma ’70. “Questa mattina ci siamo riuniti in presidio per chiedere alle Istituzioni un segno di discontinuità rispetto al passato e la restituzione di questo bene comune al quartiere” – scrivono su un volantino i manifestanti.

Tra di loro, anche i componenti dell’Associazione di quartiere Nessun Dorma – che attualmente opera nei locali del ‘Tetris’, poco distante dal Casale –, il presidente del Municipio VIII Andrea Catarci e il consigliere di SEL dello stesso Municipio Amedeo Ciaccheri. Contro ogni aspettativa, anche l’assessore Alessandra Cattoi, che pochi giorni fa (il 3 Aprile, ndr) si era incontrata con i volontari e gli operatori della Comunità Giovanile che ancora oggi opera all’interno del Casale stesso.

Scriviamo “contro ogni aspettativa” poiché proprio l’assessore Cattoi, in occasione di quell’incontro, si era accordata – come si apprende – affinché venisse dato agli operatori di AsiCiao ed Acli, che gestiscono il Casale, un tempo massimo per sgomberare i locali dei mobili e degli oggetti di loro proprietà, per poi affidare la struttura – fino a nuovo bando, dicono – al servizio erogato dal Comune di Roma, SOS Donna h24. E, d’altra parte, a decidere sul futuro del Casale, altri non è che proprio Roma Capitale.

Un’altra realtà, quindi, che poco ha a che vedere con il quartiere in sé, quella di SOS Donna h24. Oggi, chi manifestava, invece, chiedeva che il Casale fosse restituito nella piena disponibilità dei cittadini.

Ciò che ai manifestanti di oggi non va giù – oltre a contestare il principio del nuovo affidamento deciso dall’Assessorato – è il fatto che “il periodo di assegnazione del Casale è terminato da oltre un mese, ma le associazioni affidatarie non hanno alcuna intenzione di riconsegnare le chiavi dell’immobile al Comune”.
Come avevamo anche spiegato, infatti, gli attuali operatori della Comunità Giovanile hanno richiesto agli uffici dell’Assessorato che si continuino a svolgere le attività, come è successo fino ad ora, in attesa di un nuovo bando riguardante l’affidamento del Casale. A quel punto, gli operatori restituiranno le chiavi al legittimo affidatario. Ma, fino ad allora, per gli operatori non è giusto lasciare il Casale in stato di abbandono, a rischio occupazione e in balìa del degrado.

A questo ci ha pensato, appunto, il Comune di Roma che ha deciso di affidare il Casale, provvisoriamente e fino a nuovo bando – almeno stando a quanto si apprende – al servizio anti-violenza SOS Donna h24, a sua volta gestito da Vita di Donna Onlus e Be Free Cooperativa Sociale.

Secondo chi protestava oggi, comunque, bisogna “aprire al più presto un percorso partecipato con le realtà e le associazioni di Roma ‘70 al fine di rispettare l’originaria destinazione d’uso dell’immobile”.

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