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Ordinanza anti-acol nei luoghi della movida. Ma quale movida?

La Fiepet Confesercenti contro l’ordinanza anti-acol e a favore degli esercenti in regola

Ordinanza sul consumo di alcol nei quartieri della movida romana, così è se vi pare.
La voce gira ormai da un po’ di giorni: a breve il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, potrebbe esprimersi riguardo la limitazione dell’acquisto di alcol nei quartieri più popolati di notte, come Trastevere, Campo de’ Fiori, San Lorenzo, Pigneto o Ponte Milvio.

Una notizia, questa, annunciata dallo stesso primo cittadino al termine di un incontro con il questore Massimo Mazza e che, probabilmente, ha messo tacere le ansie e le paure di molte madri insonni. Ma che, soprattutto, giunge quando, anche a Roma, si è iniziato a parlare di knockout, la moda del bullismo anglosassone di dare un cazzotto a passanti ignari, purché l’autore del gesto sia ubriaco e che tutto venga ripreso per finire poi direttamente su Youtube o su Facebook.

Ancora una volta – come ormai siamo abituati a vedere – le istituzioni sono portate ad agire in virtù di una spinta emotiva e non in base a un piano ben strutturato, di medio e lungo termine, che analizzi i problemi alla radice (o comunque la reale natura dei problemi) ed offra soluzioni concrete e non facilmente aggirabili.

Al vaglio di Roma Capitale, in base a quanto si apprende, ci sarebbero proprio le ordinanze varate dall’ex sindaco Gianni Alemanno, definito a più riprese il ‘sindaco sceriffo’ proprio per i suoi provvedimenti.

All’ipotesi di un ritorno alle ordinanze, risponde direttamente la Fiepet Confesercenti. “La movida a Roma non esiste – dichiara – Casomai, esistono degli assembramenti di gente che beve nelle piazzette o in alcune strade della Capitale. La movida vera è rara trovarla a Roma. Perché con questo termine si identifica l'atmosfera di vitalità in campo culturale ed artistico cosa che non sembra accada in questa città”.

Secondo la Fiepet Confesercenti, quindi, quella che viene definita movida della Capitale è “una confusione sparsa per le aree di Roma dove insistono concentramenti di locali notturni, pub e bar”. E questo perché Roma “non è realmente strutturata per delle zone deputate al divertimento ma tutto è nato senza un piano preciso, senza un coordinamento pubblico che doveva monitorare e strutturare delle aree già esistenti per il divertimento dei giovani”.

Questo non vuol dire che la Fiepet Confesercenti si schieri a difesa “dei facinorosi che urlano, sporcano e disturbano la quiete notturna”, ma “degli esercizi pubblici in regola che attraverso le occupazioni di suolo pubblico regolari, fanno sì che non si creino assembramenti"”.

Conclude Daniele Brocchi, coordinatore Turismo di Roma Confesercenti e segretario della Fiepet: “Il problema del divertimento senza regole esiste, è un fenomeno crescente nel periodo estivo in tutte le città. Va gestito al meglio senza che la scontino però gli operatori. Possiamo ragionare sull'ordinanza antivetro ma non possiamo vietare la vendita di alcolici dalla mezzanotte. Ci vogliono più presidi di polizia come in tutte le città del mondo”.

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