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Serie A: super Udinese, Napoli e Atalanta prime, malissimo Juve e Inter

Negli scontri diretti battuti Milan e Roma dopo match equilibrati. Prima storica vittoria del Monza, prima stagionale del Lecce

La gioia di Giovanni Simeone, che ha deciso il big match di Serie A Milan-Napoli

La gioia di Giovanni Simeone, che ha deciso il big match di Serie A Milan-Napoli

La settima giornata di Serie A verrà ricordata per molti motivi, tra scontri diretti di alto livello e risultati a sorpresa: nelle sconfitte di Milan, Juve, Inter e Roma ci sono dietro tante storie che rendono questo campionato molto avvincente.

Il Napoli sbanca San Siro nella sfida tra capolista

Lo scontro diretto tra capolista va al Napoli, che vince come l’anno scorso a San Siro. Onore delle armi al Milan che gioca una partita coraggiosa e propositiva soprattutto nel primo tempo, quando 11 tiri a 3 non sbloccano la partita. Rossoneri fermati da Meret, autore di due grandi interventi nella prima frazione: prima devia sulla traversa il tiro da centro area di Giroud, poi di riflesso alza in angolo sul colpo di testa di Krunic. Per il Napoli la differenza nella prima ora l’ha fatta Kvaratskhelia: nella prima frazione fa ammonire Kjaer e Calabria, sostituiti da Pioli all’intervallo da Kalulu e Dest. Ad inizio ripresa il georgiano punta proprio Dest che lo atterra: rigore assegnato e trasformato da Politano.

Col passare dei minuti il Milan sale ancora d’intensità: Meret salva su Messias appena entrato ma poi non può nulla sul tocco sotto porta di Giroud, al termine di un’azione ad alta velocità. Mentre sembrava cambiare l’inerzia, il Napoli dà una contro spallata al match, stavolta decisiva. Dalla trequarti Mario Rui mette un cross con il contagiri per la super torsione di testa di Simeone. A 5 dal 90′ la traversa clamorosa di Kalulu è l’ultima occasione: Napoli ancora corsaro al Meazza, in testa con l’Atalanta.

L’Atalanta batte a domicilio la Roma nell’altro scontro diretto

L’Atalanta rimane in testa espugnando l’Olimpico di Roma. Decisivo un tiro da fuori del giovane Scalvini nel corso del primo tempo. Proprio il vantaggio bergamasco sblocca una partita che nella prima mezz’ora vede poche emozioni – solo l’infortunio di Musso sostituito ottimamente da Sportiello. I 21 tiri totali della Roma, al cospetto dell’unico, vincente, nerazzurro, spiegano la partita: una Dea equilibrata ed estremamente cinica batte una Roma che crea tantissimo sprecando però altrettanto sotto porta. Pesante l’assenza all’ultimo di Dybala, il giallorosso più in forma del momento.

Lazio in ripresa, Inter e Juventus giù

La Lazio reagisce da grande squadra allo Zini di Cremona. Dopo la disfatta rimediata giovedì in Danimarca, seguite dalle parole pesanti di Sarri, un primo tempo di spessore rimette le cose a posto per i biancocelesti. Ancora una volta il ruolo da protagonista viene recitato da Milinkovic-Savic e Immobile. Il serbo imbecca il suo bomber per l’1-0, che poi si mette in proprio procurandosi e trasformando il rigore del raddoppio. Prima dell’intervallo è lo stesso Milinkovic a mettere dentro dopo una respinta imperfetta di Radu. Nella ripresa la Cremonese prova a riaprila ma Pedro fa poker per una vittoria che prima della sosta può ridare un po’ di serenità persa.

Una super Udinese manda in testacoda l’Inter, che aveva archiviato due vittorie consecutive tra campionato e coppa. I friulani, dopo aver annientato la Roma, si dimostrano in formissima (quinta vittoria consecutiva) nonostante il buon inizio dei nerazzurri, avanti dopo 4 minuti con l’arcobaleno su punizione di Barella. Per la squadra di Inzaghi anche un pizzico di sfortuna, perché da palla inattiva il pareggio arriva con un tocco involontario di Skriniar nella propria porta, ma nel secondo tempo la vittoria dell’Udinese è meritata. La parata di Handanovic su Lovric e il palo di Deulofeu anticipano il 2-1 firmato da Bijolall’84’. L’Inter si butta avanti con anche delle potenziali occasioni, ma in ripartenza l’Udinese la chiude con Arslan per la quinta vittoria consecutiva e la miglior partenza in Serie A dal 2000/01 (16 punti in 7 partite).

Per la Juventus è crisi. La prima, storica vittoria in Serie A del Monza coincide con la prima caduta bianconera in campionato, la seconda consecutiva. Il successo manca da 5 partite: Allegri chiuderà il mese di settembre senza vittorie ma soprattutto senza certezze. Se il futuro immediato sulla panchina juventina non sembra essere in discussione – parole di Arrivabene – dal punto di vista tecnico e mentale sono tutte incognite. Anche l’episodio clou del match, l’espulsione di Di Maria per un fallo di reazione, è indicativo del periodo nero. In 10 i bianconeri hanno retto fino a un quarto d’ora dalla fine, fino al guizzo di Gytkjaer, ma nemmeno prima dell’espulsione la Juventus ha giocato bene, contro una neopromossa in difficoltà dati i risultati di inizio campionato. Che la sosta porti i vertici dirigenziali e tecnici a schiarirsi le idee: alla ripresa bisogna inseguire, soprattutto in Champions.

Centrogruppo: prime vittorie per Lecce e Monza

La Fiorentina torna a vincere – vittoria che mancava dalla prima giornata – e mette fuori la testa da una crisi di risultati che stava assumendo contorni importanti. Lascia l’ultimo posto in classifica il Monza con la prima vittoria in Serie A, approfittando di una Juventus in crisi e in inferiorità. Prima vittoria stagionale per il Lecce, che sbanca l’Arechi di Salerno con il rientro vincente di Strefezza, in campo dopo l’infortunio e dopo 5 minuti in gol. Ultimo posto della classifica condiviso da Sampdoria, sconfitta in rimonta dallo Spezia nel derby ligure, e dalla Cremonese, stavolta sconfitta senza attenuanti dalla Lazio con un rotondo 0-4.

Ci Piace e Non Ci Piace: Raffaele Palladino e Mourinho/Di Maria

Ci Piace settimanale che premia il Monza per il suo primo successo in Serie A, battendo la squadra con più campionati in bacheca, la Juventus. Va detto che il momento dei bianconeri è particolari, ma i brianzoli hanno archiviato un piccolo record. Solo un’altra volta nella storia (il Catanzaro del 1972) una squadra non conquistava il primo successo in A con la Vecchia Signora. Una vittoria anche di Raffaele Palladino, appena subentrato a Stroppa (ed ex della partita), che fa centro all’esordio. Per la squadra di Galliani e Berlusconi può iniziare un nuovo campionato.

Non Ci Piace condiviso questa settimana, per due espulsioni molto diverse con un filo conduttore, l’esagerazione. Mourinho ha scatenato tutta la sua frustrazione della prima ora di partita nell’episodio Zaniolo-Okoli. Vuoi l’assenza all’ultimo di Dybala, le occasioni non sfruttate e gli episodi dubbi, ma la sua reazione è sembrata esagerata, tra l’altro non portando nulla di più alla squadra, che comunque non meritava di perdere.

Se quella di Mou non ha migliorato la situazione, l’espulsione di Di Maria l’ha peggiorata terribilmente. Una partita che la Juventus doveva vincere per scacciare i fantasmi, si è compromessa con il rosso del Fideo. Stupisce come un giocatore dalla sua esperienza commetta un’ingenuità del genere, tra l’altro dopo la più o meno velata critica al tecnico dopo la sconfitta col Benfica in Champions. Una brutta sorpresa.