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Scuole a Roma: mezzo milione i danni delle occupazioni, chi paga?

Lungo l’elenco degli istituti con distributori di bevande rotti, porte scardinate, muri sfondati e pareti imbrattate

Banchi e lavagna di scuola

Venti circa le occupazioni scolastiche avvenute nel periodo antecedente alle chiusure natalizie, un totale per ora provvisorio di mezzo milione di euro di danni. Queste le situazioni di alcuni istituti superiori di Roma alla riapertura dopo le festività.

A stimare i danni non ancora del tutto calcolati, l’Associazione dei Presidi. Una montagna di denaro per risistemare bagni rotti e allagati, ricomprare sedie, banchi e cattedre spaccati, aggiustare porte divelte e serrature forzate, senza dimenticare in questa lista le valvole dei termosifoni smontate, i muri imbrattati e gli estintori svuotati.

Riapertura a mezzo servizio

All’Armellini, all’Archimede e al Giulio Cesare si è ripartiti con non poche difficoltà e strutture a mezzo servizio. Chiuso poi sempre per vandalismo il Cupri. Città Metropolitana annuncia che solo per il ripristino dei danni strutturali nelle scuole saranno necessari oltre 300 mila euro. Attenzione, questi sono solo i dati comunicati dalle scuole stesse per poter ricevere rimborsi dei lavori. La differenza, i 200 mila per poter ripianare tutti i danni, saranno compito dei presidi che sperano nella cooperazione dei genitori per trovare i fondi.

Sul Messaggero Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico Newton e presidente dell’Anp del Lazio spiega: «Va sempre sottolineata la contrarietà a queste forme di protesta: influenzano negativamente la didattica e causano inutili devastazioni. E il tutto è ancora più grave perché si possono organizzare all’interno delle scuole forme di cooprogettazione e di autogestione didattica flessibile con gli studenti. Si garantirebbe in questo modo la possibilità di espressione e il diritto all’istruzione di tutti gli altri allievi, che non condividono la protesta».

Le scuole danneggiate, i costi degli interventi

Ma quanto costerà sistemare le scuole? Per le occupazioni dell’Archimede, tre sedi occupate, bisognerà prendere 75 mila euro. I vandali non hanno risparmiato neppure le valvole termostatiche dei termosifoni o i sensori dell’impianto intrusione. Per concludere in bellezza anno ostruito gli scarichi dei wc e dei lavandini e lasciato l’acqua aperta con il risultato di allagare un piano intero.

Per ripristinare il “Giorgi – Woolf” serviranno almeno 50 mila euro tra lo svuotamento di 20 estintori, la manomissione dell’impianto elettrico, i danneggiamenti all’allarme antincendio, ai cancelli e al centralino telefonico.

Lungo l’elenco degli istituti con distributori di bevande rotti, porte scardinate, muri sfondati e pareti imbrattate.

L’elenco è lungo e poco gratificante: L’istituto tecnico d Largo Ricciardi ha presentato in Regione un conto di 45 mila euro tra infissi rotti, impianto di riscaldamento manomesso nella palestra, muri imbrattati.

Al Colonna vanno ripristinate le porte, montate da poco. Danni per 18 mila euro. Male anche al Montale, dove il comitato studentesco si è spaccato tra favorevoli e contrari all’occupazione e il preside ha chiamato i carabinieri; 12 mila euro i danni accertati tra pareti, infissi porte e impianti tecnologici. Al Tasso i danni arrivano a quota 10 mila.