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“Sbirri assassini”, scritta a Roma per la morte di Davide Bifolco

Appare in zona Esquilino la scritta contro le Forze dell’Ordine. E intanto Napoli scende in piazza

Oltre ad aver scosso Napoli, la tragedia avvenuta nel rione Traiano di Napoli, che ha visto Davide Bifolco morire sotto i proiettili dei Carabinieri, ha colpito anche Roma. 'Sbirri assassini pagherete anche Napoli' – così una scritta su un muro della Capitale, in zona Esquilino.

Davide era un 17enne che, secondo la ricostruzione dei fatti, in sella al suo scooter, su cui c’erano altre due persone, non si è fermato all’Alt dei militari, intimato durante un servizio di controllo sul territorio. Così è partito l’inseguimento e, durante la fuga, anche un colpo di pistola. Accidentale, dice il Carabiniere ora indagato per omicidio colposo, un 32enne in servizio alla Radiomobile.

Uno dei tre ragazzi, un latitante evaso dai domiciliari lo scorso febbraio, è riuscito poi a fuggire quando, giunti verso via Cinthia, il conducente del mezzo ha perso il controllo dello scooter, facendolo cadere a terra. Sempre secondo quanto si apprende dalle prime ricostruzioni dei fatti, proprio in quel momento sarebbe partito il colpo di pistola: L’altro militare stava procedendo a bloccare e ammanettare i due ragazzi che non erano fuggiti, quando sarebbe partito questo colpo, pare accidentale, esploso con pistola d’ordinanza, che ha raggiunto Davide, soccorso e trasportato all’ospedale San Paolo, dove poi è deceduto. L’altro ragazzo, un 18enne, è stato fermato. Questa, la versione riportata da principali agenzie e organi di stampa.

La versione del fratello di Davide, assume toni e sfumature diversi: “È stato un omicidio, non s'inventassero scuse. È stato un omicidio”. “Non è caduto durante l'inseguimento – aggiunge – è stato speronato e ucciso”.

“È prematuro trarre delle conclusioni investigative ma si può senz'altro affermare, allo stato delle attuali acquisizioni che è stato esploso un solo colpo d'arma da fuoco dal militare e che l'evento si è verificato in occasione di un inseguimento finalizzato alla cattura di un soggetto ricercato dalle forze dell'ordine, in esecuzione di un provvedimento restrittivo che era in compagnia del giovane deceduto” – è la versione del Procuratore aggiunto.

A Napoli, nel frattempo, la protesta ha invaso la piazza. Oggi, si è tenuto un corteo in memoria di Davide, che in un primo momento si è svolto senza particolari tensioni, che si sono poi acuite una volta che alcuni manifestanti si sono radunati in via Cinthia, lì dove è esploso il colpo di pistola, una volta che il corteo sembrava esserci sciolto. Al lancio di oggetti da parte dei manifestanti, la Polizia ha risposto con un lancio di lacrimogeni.

La voce del quartiere partenopeo è chiara: “Assassini”, “Infami” – sono scritte apparse su muri e cassonetti nella notte e slogan ripetuti durante il corteo. E la mamma di Davide: “Quel Carabiniere deve marcire in carcere”. Ma sugli episodi di violenza durante il corteo dichiarano: “Nostro figlio deve essere ancora seppellito, nessuno e dico nessuno deve sentirsi autorizzato a compiere atti di violenza anche verbale in suo nome. Chi vuole bene a Davide deve rispettarlo. Noi chiediamo soltanto giustizia. Chi usa la violenza in suo nome non sa quanto danno fa a lui e alla nostra famiglia”. 

Anche a Roma, qualcuno, si unisce al coro napoletano. Scritte contro le forze dell'ordine sono comparse nella Capitale all'indomani della morte di Davide Bifolco. 'Sbirri assassini pagherete anche Napoli', recitava una delle scritte trovata intorno alle 9 sul muro di viale Carlo Felice, in zona Esquilino. Sulla vicenda indaga la Digos.

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