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San Valentino, 75% degli italiani con Sindrome di Down vuole relazione di coppia

La sessualità delle persone con disabilità o sindromi è un tema che va affrontato senza tabù né forzature

Mani intrecciate di innamorati, coppia

Nel 2022 CoorDown ha deciso di occuparsi di uno dei temi più complessi e sensibili per le persone con disabilità intellettiva: avere una relazione amorosa e vivere appieno la propria sessualità. Un passo fondamentale nella difesa e promozione dei diritti delle persone con sindrome di Down, che ha dato vita a un lungo percorso di formazione e informazione su uno dei principali tabù sulla disabilità con un video dove una giovane coppia protagonista reclama la propria intimità e autonomia e con attività continuative di approfondimento.

Sindrome di Down e desideri affettivi e sessuali

Sono state 3,5 milioni le persone coinvolte e sensibilizzate dalla campagna ‘Just The Two Of Us‘ sulle diverse piattaforme digitali a un anno di distanza dal lancio mondiale, generando discussioni sui social e interesse in tutto il mondo con un impatto sull’opinione pubblica davvero significativo.

Un messaggio forte e dirompente a cui hanno risposto oltre 25mila persone che hanno visitato e approfondito la tematica sul sito della campagna attraverso risorse e FAQ. Ma non solo, CoorDown ha raggiunto con il convegno nazionale ‘L’amore ha bisogno di spazio’ a Rimini in settembre e attraverso incontri di confronto, formazione quasi mille tra giovani e adulti con sindrome di Down, famiglie, esperti, psicologi, operatori sociali e insegnanti. Gli atti del Convegno sono oggi disponibili per tutti e comprendono gli interventi di Antonella Falugiani, presidente CoorDown OdV, del prof. Fabio Veglia, di Donatella Oggier-Fusi, di Angelamaria Becorpi, di Elisa Orlandini e le conclusioni del convegno.

La necessità di costruire percorsi che garantiscano educazione alle relazioni e alla sessualità per vivere la propria vita affettiva in modo sano e soddisfacente è una delle richieste più forti raccolte in un anno di campagna, per questo anche nel 2023 proseguono gli incontri di formazione su questioni educative ricorrenti – consapevolezza, prevenzione dei rischi, condivisione del linguaggio e buone pratiche – per permettere lo scambio di esperienze e di sostegno reciproco sul tema con famiglie, giovani adulti con sindrome di Down e operatori.

Disabilità e sessualità, un tabù ancora forte

Il diritto alla sessualità e a vivere relazioni amorose resta ancora oggi uno dei tabù più difficili da abbattere che i giovani adulti con sindrome di Down e i loro familiari si trovano ad affrontare nel loro percorso di crescita, momenti fondamentali per ciascuno che troppo spesso accompagnati da paure, stereotipi e sono vissuti in mancanza di strumenti adeguati a fornire il giusto supporto e ascolto.

CoorDown aveva indagato nel 2020 con il questionario ‘Ora Parlo Io!’ le percezioni e i pensieri sull’amore e la vita sessuale di 650 persone con sindrome di Down di diverse età. Una ricerca che aveva messo in evidenza come l’amore fosse un’esperienza fortemente desiderata e percepita come possibile, ma che dimostrava quanto fosse un bisogno insoddisfatto, a causa dei condizionamenti sociali, dalla cultura dominante e anche dai familiari.

75% cittadini con Sindrome di Down desidera una relazione

Solo il 46,5% affermava di vivere una relazione affettiva, tra coloro che invece non hanno un fidanzato o fidanzata il desiderio è comunque fortissimo: oltre il 75% vorrebbe avere una relazione. Il crollo di risposte di fronte alla vita sessuale testimonia quanto fosse necessario affrontare proprio il tema dell’educazione sentimentale e sessuale, dalla famiglia fino alle istituzioni per sfatare pregiudizi e false credenze sulla sindrome di Down. Antonella Falugiani, presidente di CoorDown ODV dichiara: “C’è ancora tanta strada da fare per colmare il divario tra realtà e desideri delle persone con sindrome di Down, il lavoro che abbiamo fatto in questo anno non si fermerà e auspichiamo che possa continuare negli anni con progetti dedicati su tutto il territorio italiano insieme alle associazioni aderenti a CoorDown”.