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San Camillo, cosa succede al nuovo Direttore Generale?

Se lo chiede il NURSIND, l’organizzazione sindacale che torna a parlare del nosocomio romano

Il continuo affollamento del Pronto Soccorso, “l’assenza di un piano estivo che permetta al personale di usufruire del diritto alle ferie come prevede CCNL che rischia di essere violato per la carenza del personale a causa del Turn Over bloccato e dalla mancata capacità di ottimizzare o riassorbire l’unità infermieristiche nei tre turni (h24); la ripresa delle relazioni sindacali ferme da qualche tempo; lo sviluppo dei tavoli tecnici tra comparto e azienda portati avanti in questi mesi la cui discussione è rimasta in sospeso”: sono tutte situazioni, queste, che necessitano di un’azione immediata e risolutiva. Almeno secondo l’O.S. Nursind, l’organizzazione sindacale, che è tornata a parlare del San Camillo.

Secondo il NURSIND, con la nomina del dott. Antonio D’Urso a Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, “finalmente si riusciva ad intravedere uno squarcio di luce su una situazione dirigenziale praticamente assente da molti mesi”. Ma poi? “Nelle delibere aziendali iniziano ad apparire proroghe su proroghe (per adesso due…) che lasciano perplessi i lavoratori dell’azienda”.

Per questo il NURSIND “ritiene che il San Camillo abbia importanti motivi per pretendere da subito l’intervento di un nuovo Direttore Generale (e del suo staff) soprattutto ora, dove, la non risoluzione di problematiche ataviche ereditate da amministrazioni precedenti, ha come obiettivo ultimo i dipendenti e l'utenza tutta”.

E poi la richiesta: “Oltre che pubblicizzare la nuova nomina, saremmo lieti che la Regione ci dicesse il giorno in cui la nostra Azienda potrà finalmente avere una esecutività oggi totalmente mancante”.

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